Teatro, Betta apre le porte ai Comuni della Busa 

Durante il sopralluogo erano presenti anche il vicesindaco di Riva Caproni  e l’assessora di Nago Torbole Rigatti. Il sindaco di Arco: «Ragioniamo assieme»


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Ancora non è chiaro quel che sarà una volta completato, ma la struttura dell’Arco della Cultura (il teatro-auditorium) antistante l’ex Quisisana verrà completata, con tanto di verde, entro la fine dell’estate 2019. Poi si penserà agli allestimenti interni. Un dato di fatto che la direzione lavori, assieme alla ditta Andreola Costruzioni e all’amministrazione ha voluto annunciare con un sopralluogo, lunedì sera, nel cantiere. L’appuntamento, al quale sono stati invitati i consiglieri, gli assessori, i comitati di partecipazione e persino le vicine amministrazioni, ha permesso di vedere lo stato di fatto dei lavori.

Camminando all’interno si può già riconoscere il palco, la platea e le stanze tecniche. Dal subentro della Andreola sulla fallita Azzolini si è proceduto con la sistemazione cantiere, con il controllo delle aree ammalorate, con la ripresa e il rifacimento di parte del progetto (cambiato per la variante in corso d’opera che ha trasformato il teatro in un teatro auditorium) e con la messa in sicurezza delle parti pericolanti del vicino ex Quisisana. Il sindaco Betta si è detto soddisfatto e ha lanciato una “sfida” alle amministrazioni vicine per provare, insieme a loro, a decidere cosa possa diventare questa struttura anche in considerazione del progetto del teatro rivano. «Siamo qui per fare il punto della situazione - ha dichiarato Betta - ma anche per raccogliere suggerimenti, per vedere se questo spazio, chiamatelo teatro, chiamatelo auditorium, chiamatelo come volete, possa essere un punto di riferimento culturale perché è e sarà un bene di tutti. Apriamo un dibattito, magari sui tavoli della Comunità di Valle. Siamo qui anche per raccogliere suggerimenti». Al sopralluogo erano presenti l’assessora alla cultura di Nago Torbole Luisa Rigatti e il vicesindaco di Riva Mario Caproni.

La riapertura del cantiere mette l’amministrazione arcense davanti a un nuovo scoglio: che fare dell’ex Quisisana? Il progetto del teatro arcense prevederebbe un secondo intervento complessivo di ristrutturazione del Quisisana per inglobarlo in un’ulteriore struttura al servizio del teatro stesso. Oggi quella parte del progetto non è prevista, ma di certo qualcosa si dovrà fare o la fatiscenza del sanatorio cozzerà con il moderno teatro (il cui progetto è sulla carta dai primi anni 2000). Per Betta una possibilità potrebbe essere quella di abbatterlo. L’assessore alla cultura Miori ha sottolineato come il teatro arcense non sarà un doppione di quello rivano: «Non ci sono spazi con queste dimensioni e nella nostra comunità servono».













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