Polemica rovente sulla rinuncia di Matteotti 

Arco. Sono serviti 15 minuti questa volta per mandare deserta per l’ennesima volta la seduta del consiglio comunale, non prima però di aver dichiarato dubbi sulla rinuncia del primo dei non eletti...


Leonardo Omezzolli


Arco. Sono serviti 15 minuti questa volta per mandare deserta per l’ennesima volta la seduta del consiglio comunale, non prima però di aver dichiarato dubbi sulla rinuncia del primo dei non eletti Gabriele Matteotti che avrebbe dovuto subentrare al consigliere del Patt Simone Chiarani dimessosi alcune sedute fa in quella che è sembrata una dubbia mossa nel tentativo di approvare la variante 15. Fatto, quest’ultimo sempre negato dalla maggioranza.

Dopo l’approvazione delle variazioni al bilancio che mirano a coprire le spese per i diversi aiuti a famiglie e imprese colpite dal Covid nella terza e ultima seduta si sarebbe dovuto discutere ancora una volta della Variante 15. Nulla di fatto, ma questa volta, più che la seduta deserta a lanciare ombre e discussioni sul consiglio è il caso Matteotti - Lo Turco. Alcuni consiglieri di minoranza si sono presentati per dichiarare non solo la volontà di andarsene dall’aula (riunita in videoconferenza), ma per sollevare seri dubbi sulla surroga di Chiarani e sulla rinuncia di Matteotti il quale lascerebbe il posto al successivo in lista dei non eletti Maurizio Lo Turco. Persona che le minoranze vedono estremamente vicino alla maggioranza per via di legami familiari elettorali alle prossime elezioni comunali.

«La rinuncia di Matteotti ci ha colto di sorpresa - ha dichiarato Stefano Bresciani -. Sono successi atti che meritano approfondimenti e confronti perché a nostro avviso ci sono gli estremi per intraprendere azioni legali. Invito i consiglieri che sono a conoscenza di quanto accaduto a collaborare perché sia ristabilita la verità».

Non solo. Stando alle minoranze il modo in cui la surroga sarebbe stata gestita non sarebbe consono al regolamento e di questo è stata espressamente chiesta spiegazione al segretario e al presidente del consiglio. «Nel consiglio non si è provveduto a deliberare tale surroga sull’assunto che Gabriele Matteotti, primo dei non eletti, dopo aver protocollato la dichiarazione di disponibilità all’assunzione dell’incarico, avesse poche ore prima della seduta manifestato nella medesima forma la volontà di rinunciare. Il presidente del consiglio ha ritenuto di non procedere alla deliberazione della surroga». Una procedura che secondo le minoranze, escluso Mauro Ottobre, sarebbe viziata e illegittima come stabilito da alcune sentenze che definirebbero «ogni anticipata rinuncia a quel diritto radicalmente inefficace» perché non sarebbe possibile procedere alla surroga del consigliere dimissionario direttamente con il secondo dei non eletti prendendo semplicemente atto delle rinunce dei candidati.

Stasera il nuovo consiglio, in forma urgente con surroga, variante e deroga Eremo.













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