«Piscine e strutture wellness per rinfrancare i sanitari» 

Emergenza Covid. La proposta del sindaco Betta per aiutare medici, infermieri e personale  sotto pressione negli ospedali da mesi. Domenichelli (Garda Thermae) apprezza l’idea


Gianluca Ricci


Arco. Tutti i medici e gli infermieri, che nella prima fase della pandemia erano stati salutati dai cittadini come eroi per l’abnegazione e lo spirito civico con cui compivano il loro lavoro in situazioni drammatiche, oggi hanno perso parte della loro aura. Eppure il virus non sta dando respiro nemmeno ora e li sta costringendo a turni massacranti. Ecco perché il sindaco di Arco Alessandro Betta, fin dall’inizio in prima linea per escogitare strategie adeguate a contrastare gli effetti nefasti della pandemia, ha proposto di concentrarsi sul personale sanitario: «Oggi più che mai – ha detto – medici, infermieri e tutto il personale sotto pressione negli ospedali e nelle case di cura o di riposo è sotto stress. I casi sono in aumento, ma la gente che lavora per arginare questa piaga è sempre la stessa. Io, per il mio ruolo, sono in contatto diretto con molti di loro e so che stanno pagando un pegno pesante. Servono interventi che permettano di alleviare il loro disagio». L’idea è allora quella di far coincidere l’esigenza di riposarsi e rilassarsi di medici e infermieri con quella di lavorare degli operatori di molte attività costrette a rimanere chiuse. «Penso alle piscine o alle strutture wellness – ha spiegato Betta – che avrebbero bisogno di riaprire, pur con tutte le cautele del caso: non sarebbe male studiare una modalità che consentisse al personale sanitario di accedere ad alcuni di questi centri in tutta sicurezza, in modo da permettere loro di rilassarsi, ma anche da consentire agli operatori del turismo di trovare un po’ di ossigeno».

Una proposta accolta con favore da Benedetta Domenichelli, che si trova Garda Thermae completamente chiuso: «Mi pare una bella idea – ha detto – Noi, nel caso in cui questa proposta trovasse interesse, ci metteremmo sicuramente a disposizione, ma bisogna verificare la fattibilità della cosa, visto che le norme ora come ora ci impediscono di aprire, anche se, come ho già avuto modo di dichiarare, non credo che saune e piscine possano nuocere in una situazione come questa. Vanno studiate le modalità giuste». Ma il sindaco Betta è andato oltre, arrivando a insistere per l’organizzazione di una campagna a tappeto di tamponi sull’esempio del Sud Tirolo: «Nei comuni o nei distretti in cui si stanno pericolosamente raggiungendo le soglie – ha detto – bisognerebbe “tamponare” tutti i cittadini e chiudere in casa i positivi. Solo così potremo diminuire davvero la diffusione del contagio».













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