ASSEMBLEA 

Nuvola, quasi 3.000 ore di lavoro 

Il presidente Luciano Galli ha tirato le somme dell’attività svolta



ARCO. «Aiutare gli altri è la ragione del nostro essere volontari, impegnati ed entusiasti». Con queste parole il presidente dei Nuvola Luciano Galli ha introdotto l’annuale assemblea del corpo altogardesano. Galli ha ripercorso insieme ai 35 volontari (di cui 5 donne) tutte le attività svolte nel corso del 2017 e come queste impegnino i Nuvola con sempre maggiore abnegazione, spirito di sacrificio e assoluta disponibilità verso gli altri, soprattutto verso quelli che si trovano in stato di necessità. «Per i Nuvola niente viene lasciato al caso o alla improvvisazione - ha sottolineato Galli - le emergenze sono sempre più frequenti e più problematiche e questo dato di fatto è tale da richiedere una sempre maggior professionalità. Preparazione e capacità di garantire risposte rapide ed efficaci è un imperativo assoluto che richiede costante impegno per migliorare e migliorarci. Dietro ogni volontario c'è una famiglia che accetta di buon grado, anzi con orgoglio, che un proprio componente si ponga al servizio del prossimo in maniera disinteressata, senza alcun tornaconto personale». Sono innumerevoli, infatti, le attività e le iniziative dei Nuvola che nel 2017 ammontano a ben 2.981 ore e a 7.600 chilometri percorsi dai loro mezzi in dotazione. Ore che non tengono conto dell’organizzazione e della preparazione delle manifestazioni. A marzo dello scorso anno si era partiti con l’incontro con le classi terze delle scuole medie di Prabi con gli alpini di Arco per la presentazione dello spettacolo allestito in ricordo del centenario della Prima Guerra Mondiale. In aprile i Nuvola si erano dedicati ad Arco Vivicittà preparando oltre 800 porzioni di pasta. E ancora la raccolta alimentare con la Caritas, la festa di San Floriano con i vigili del fuoco di Arco, l’Adunata degli alpini a Treviso, la festa degli alberi a Laghel, la giornata della pace a Trento, la raccolta fondi per la famiglia Rigo la cui casa andò in fiamme, le collette alimentari e una serie innumerevoli di altre manifestazioni.

«La più grande soddisfazione per un volontario è quella di aver contributo a rendere migliore la vita di persone in stato di bisogno - conclude Galli - oltre che svolgere un servizio utile alla collettività». (l.o.)













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