Linfano, rogo devasta la casa di Renato Dionisi 

L’incendio. Le fiamme hanno distrutto il primo piano della villetta dell’ex campione Sul posto decine di pompieri, l’edificio dichiarato inagibile. Morti i due gatti che erano all’interno


Gianfranco Piccoli


arco. Un incendio ha devastato nel tardo pomeriggio di ieri al Linfano la villetta di Renato Dionisi, 71 anni, l’ex campione di salto con l’asta che ha scritto pagine memorabili dell’atletica italiana tra gli anni Sessanta e Settanta. L’incendio è scoppiato in via Lori, a due passi dall’edificio dove domenica pomeriggio i pompieri erano già intervenuti per un rogo in uno scantinato (al momento sono esclusi collegamenti tra i due episodi).

A dare l’allarme, pochi minuti prima delle 18, è stata una familiare di Dionisi, che - da un’abitazione poco distante - ha visto il fumo levarsi dal tetto della casa, composta da un piano terra ed un primo piano. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Arco, arrivati sul posto con autobotte ed autoscala e coordinati dal comandante Stefano Bonamico, e dei colleghi del corpo di Riva del Garda, in tutto una quarantina di volontari. Quando i vigili sono arrivati sul posto, le fiamme avevano già aggredito il tetto della casa. I pompieri hanno quindi operato per spegnere le fiamme e per contenere i danni. Praticamente distrutto il primo piano, dove il tetto (che era parzialmente coperto da un telo di nylon in vista dei lavori di sistemazione) è collassato per la furia del rogo. Gravissimi i danni al resto dell’edificio. È stato chiesto anche l’intervento del geometra del Comune di Arco, Valerio Linardi, che dopo un sopralluogo ha dichiarato totalmente inagibile l’edificio. Il lavoro dei pompieri volontari di Arco e Riva è durato a lungo, prima per spegnere le fiamme, poi per bonificare l’edificio. Purtroppo nel rogo sono morti i due gatti che vivevano con Dionisi e la compagna Gloria.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno raccolto informazioni anche per escludere collegamenti - che, come detto, pare non vi siano -tra l’episodio di domenica pomeriggio e l’incendio di ieri.

Sconsolato Renato Dionisi, che non riesce a comprendere come sia potuto scoppiare l’incendio. La casa andata a fuoco è quella di famiglia e Dionisi ci abita dal 1978, ovvero dall’anno in cui ha smesso i panni di atleta (con i quali ha collezionato numerosi successi internazionali nel salto con l’asta) per indossare quelli di allenatore: «Davvero non riesco a comprendere quale possa essere la causa del rogo - dice Dionisi - è mia abitudine, quando esco di casa, staccare tutti gli elettrodomestici. L’unica cosa accesa era il frigorifero. Sono uscito di casa alle 15 ed era tutto a posto, poco più tardi c’era Gloria, passata per dar da mangiare ai gatti».

Dionisi ritiene improbabile anche che alla base dell’incendio ci possa essere stato qualche problema con la stufa a pellet utilizzata per scaldare l’abitazione: «Era già spenta almeno da mezz’ora, ritengo quindi che anche la canna fumaria si fosse ormai raffreddata».

La casa è stata dichiarata inagibile. Renato Dionisi e la compagna Gloria hanno già ieri sera trovato un’altra sistemazione e non è stato quindi necessario far intervenire il Comune.

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