Il restauro della “San Floriano” finanziato anche dal Comune

Arco. Il Comune di Arco interverrà con un contributo straordinario di 25mila euro alla ristrutturazione della chiesa di San Floriano a Bolognano, una delle più antiche e preziose della città. Lo ha...



Arco. Il Comune di Arco interverrà con un contributo straordinario di 25mila euro alla ristrutturazione della chiesa di San Floriano a Bolognano, una delle più antiche e preziose della città. Lo ha deciso la giunta su richiesta del parroco, don Franco Torresani, che ha sollecitato l’intervento prima che sia troppo tardi: l’edificio presenta infatti ammaloramenti di varia natura a cui è indispensabile porre rimedio con sollecitudine per preservare l’integrità della struttura e dei preziosi interni, tra cui due tele e tracce di un affresco che l’umidità sta però sbiadendo giorno dopo giorno. La Provincia ha da qualche mese messo a disposizione l’80% della cifra preventivata sulla base del progetto: dei 300mila euro di spesa, 240mila giungono da Trento e il rimanente è a carico della parrocchia. Quest’ultima però, non potendo contare su entrate proprie, ha fatto richiesta al Comune di coprire la parte rimanente, in modo da finanziare interamente i lavori e aprire finalmente la chiesa a fedeli e turisti: la giunta ha però potuto finanziare la metà di quanto richiesto, arrivando a 25mila euro come contributo straordinario. Un intervento considerato «doveroso per il valore storico e artistico dell’immobile e per quello simbolico per la comunità di Bolognano». D’altronde la chiesetta antistante il cimitero ai piedi dello Stivo è uno degli edifici di culto più suggestivi del territorio ed uno dei più antichi, visto che le sue origini risalgono a prima del 1267, come si può dedurre da una specifica citazione contenuta in una pergamena dell’epoca. Numerose le modifiche nel corso dei secoli, che ne hanno alterato l’impianto originario, e numerosi anche gli interventi di salvaguardia, a partire dal 1980, quando si tentò di bloccare l’infiltrazione dell’umidità all’interno lavorando sulla copertura, per poi ripetere l’operazione, con tanto di sostituzione dei coppi del tetto, nel 1992. Ma non è stato sufficiente, se oggi si rende indispensabile un nuovo restauro urgente: lo sgretolamento delle pareti e il distacco degli intonaci impongono di intervenire al più presto. Nella prima fase, quella attualmente finanziata, si prevede il restauro degli esterni della chiesa e il consolidamento della cella campanaria, mentre nella seconda, ancora da progettare e finanziare, si penserà al recupero degli affreschi e delle pale presenti all’interno. Una volta che la parrocchia sarà riuscita a recuperare i fondi che ancora mancano a coprire il totale della spesa si potrà iniziare con i lavori, che, secondo quanto previsto dalla segnalazione di inizio attività, dovrebbero concludersi entro l’anno. G.R.













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