Il nordic walking per lottare contro il cancro

Arco. Un libro per mandare un messaggio di speranza anche a chi è o a chi ha una persona vicina che è (o sarà un giorno, o potrebbe esserlo) nelle sue stesse condizioni d’invalidità: è questo l’obiett...



Arco. Un libro per mandare un messaggio di speranza anche a chi è o a chi ha una persona vicina che è (o sarà un giorno, o potrebbe esserlo) nelle sue stesse condizioni d’invalidità: è questo l’obiettivo con il quale Barbara Biasia ha deciso di scrivere «Due motori per la vita» (Tipografia Pesando, 2018, 200 pagine). L’autrice sarà domani a Palazzo dei Panni ad Arco a presentare il suo libro assieme al dottor Fabio Gasperetti, chirurgo senologo, e alla dottoressa Mara Cabriolu, medico di famiglia. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. Oltre al diario dell’autrice, il libro raccoglie anche le testimonianze qualificate dei medici, dei parenti e degli amici e contiene i disegni di alcuni bambini che spezzano il racconto e ne approfondiscono i contenuti. Perché due motori? A spiegare il titolo del libro è un momento cruciale della storia di Barbara: quando le viene diagnosticato un tumore al seno metastatico. Appena dopo essere stata ufficialmente dichiarata guarita dal cancro. Un incubo. La paura. La fine ormai immaginata. Prossima.

Come uscirne mentalmente? Lei, che già era stata operata di cancro e aveva fatto radioterapia e cicli di chemio, scopre allora, prima di riprendere le cure, di aver bisogno di una forza supplementare. La trova dentro di sé. Un secondo motore. Chiede a un’amica di portarla a camminare. Sì, proprio lei che quasi non si muoveva più, colpita pesantemente dal male. Barbara prende due bastoni per appoggiarsi e via! Prima solo pochi passi, poi dopo qualche giorno una camminata di centinaia di metri. Per lei non più abituata nemmeno a camminare, un miracolo. A quel punto non si ferma più. Percorre chilometri in montagna fino a quando non raggiunge la vetta.Inconsapevolmente Barbara fa da battistrada. Oggi anche grazie a lei sono da tutti riconosciuti gli effetti positivi del nordic walking anche in situazioni critiche come quella di Barbara. Barbara annota nel suo diario: “Chi l’avrebbe mai detto che una camminata nata come allenamento estivo per gli atleti di sci di fondo potesse darmi tanta (ulteriore) voglia di vivere?”













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