Il Coro Castel lunedì canta per il presidente Mattarella 

Il concerto. Trasferta a Roma per Paolo Simonetti e i suoi coristi che prenderanno parte  alle cerimonie di commemorazione dei martiri dell’eccidio delle Fosse Ardeatine


Sara Bassetti


Arco. «Sarà un weekend di alto valore morale, che per noi si preannuncia già pieno di emozioni». A dirlo, Paolo Simonetti, presidente del Coro Castel Sat di Arco, il gruppo arcense che stamattina è partito alla volta di Roma per rappresentare il Trentino alle cerimonie di commemorazione dei martiri dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, nel settantacinquesimo anniversario. Un fine settimana di ricordo di una delle pagine più crudeli dell’occupazione nazifascista a Roma, quando persero la vita 335 italiani, fucilati il 24 marzo 1944 dalle truppe agli ordini del tenente colonnello delle SS Herbert Kappler.

«E’ un’opportunità grandissima, giunta nell’anno in cui il nostro coro raggiunge il traguardo dei 75 anni di fondazione – ha commentato Paolo Simonetti – siamo onorati di partecipare a questo momento, perché è importante tenere alto il ricordo di quelle vittime, e perché non dobbiamo dimenticare che la democrazia non è mai conquistata di per sé, ma è una conquista quotidiana».

Nella giornata di oggi il coro eseguirà una serie di concerti per le vie del centro di Roma, per finire le proprie esibizioni sulla scalinata di piazza di Spagna. Domani mattina sarà presente in piazza S. Pietro per ricevere la benedizione dal Santo Padre, ma il momento più toccante lo vivrà lunedì, quando prenderà parte alla cerimonia in programma presso il Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Un momento solenne, durante il quale il Capo di Stato, Sergio Mattarella, deporrà una corona di alloro ai piedi della lapide dedicata ai 335 martiri, alla presenza della sindaca di Roma, Virginia Raggi, di alcuni membri della Comunità Ebraica, rappresentanti della Chiesa Cattolica e autorità civili e militari. Il coro eseguirà “Il Testamento del Capitano” e “La ninna nanna” di Padre Giuseppe Morosini, un brano scritto nel carcere di Regina Coeli da Don Morosini, dedicato al suo compagno di cella Epimenio Liberi, giovane commerciante nativo di Popoli che aveva partecipato ai combattimenti di Porta San Paolo, entrando nella Resistenza nelle file del Partito d’Azione, mentre era in attesa di diventare padre di un figlio che non vide mai, perché morì nell’eccidio del 24 marzo.

A Roma, in rappresentanza del Comune di Arco, sarà presente, per l’amministrazione, anche l’assessora alle attività sociali Silvia Girelli, «sempre vicina alle trasferte del coro», come sottolineano gli stessi coristi.

Il settantacinquesimo anniversario delle Fosse Ardeatine cade nell'anno della morte di Rosetta Stame, avvenuta lo scorso febbraio, figlia di Nicola Ugo Stame, partigiano trucidato nell’eccidio e presidente dell’Anfim, Associazione nazionale famiglie italiane martiri. «Da quel 24 marzo 1944 Rosina è divenuta la custode della memoria del padre, e ha lottato con passione e tenacia per raccontare la verità – ha commentato lo storico arcense Donato Fumaneri – a lei l’abbraccio dell’Anpi, per l'indimenticabile passione e costanza con cui, nei tanti anni di presidenza dell’Anfam, ha mantenuto viva la memoria del padre e di tutte le altre vittime delle Fosse Ardeatine».

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