Gara di bici, polemiche e proteste 

«Assurdo un evento di questo tipo nell’Alto Garda in un giorno feriale»


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Le manifestazioni sportive cittadine, soprattutto quelle ciclistiche, sono solite dividere l’opinione pubblica in merito alle modifiche della viabilità. Così è stato anche per la Women’s Lake Garda Classic, la gara ciclistica in rosa che nella giornata di ieri ha occupato le strade arcensi e altogardesane creando non pochi disagi ai lavoratori che in un giorno feriale si sono trovati incolonnati lungo le arterie non interessate dal circuito, completamente bloccati in casa o sul posto di lavoro o a dover escogitare arzigogolati percorsi per potersi muovere, se non addirittura a dover chiudere la propria attività perché non raggiungibile da eventuali clienti. Disagi che hanno fatto infuriare un corposo numero di automobilisti e non solo. Tante le lamentele che hanno raggiunto anche la redazione del nostro quotidiano. «La viabilità straordinaria pianificata oggi (ieri ndr) - ci scrive Paolo Mariano - ha creato un grande ingorgo sulla statale Riva - Arco, tra il supermercato Eurospar e la rotatoria a sud del Poli. Nessuno - continua il cittadino - ha pensato di chiudere la strada prima di giungere nei pressi della rotatoria evitando manovre di inversione all'ultimo. Non capisco - conclude Mariano - per quale motivo non sia stata fatta una pianificazione migliore». Che questo sia stato uno dei punti più caldi lo conferma lo stesso comandante della polizia locale intercomunale Marco D’Arcangelo. «Sull’incrocio tra la S.Caterina e S.Andrea abbiamo avuto qualche disagio - ammette - ma devo dire che nel complesso le cose sono andate per il verso giusto. Qualche imprevisto - continua il comandante - lo si è avuto per un leggero ritardo nella chiusura strada da parte dei volontari. I bypass invece hanno funzionato». Un’operazione, quella di controllo della viabilità che ha richiesto l’impiego totale del corpo di polizia locale con oltre 20 uomini sparpagliati nei vari punti nevralgici. Il dubbio, esposto a più riprese sia sui social che da coloro fermi in colonna, è se non valesse la pena spostarla a un altro giorno o in un altro posto visto che comunque la partecipazione di spettatori è stata pressoché nulla (come ha sottolineato in un ironico post su Facebook Mario Matteotti) o comunque non così importante da giustificare la visibilità che l’Alto Garda ne trae. Dubbioso anche il consigliere comunale di opposizione di Arco Andrea Ravagni che insieme alla consigliera Todeschi fa un’analisi complessiva. «Con i problemi al ponte degli ultimi giorni a maggior ragione non ci sembrava il caso di fare una gara ciclistica di questa portata. La viabilità arcense è delicata e qualsiasi modifica alle strade interne non fa altro che certificare il fatto che si va a congestionare tutto l’Alto Garda».

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