Ex Quisisana, iniziati i lavori 

Dopo sei anni di stop, è ripresa l’attività del cantiere per la costruzione del nuovo teatro di Arco


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Ieri mattina gli operai della Andreola Costruzioni, la ditta di Treviso che è subentrata alla fallita Azzolini, sono entrati nel cantiere all’ex Quisisana iniziando l’allestimento del cantiere che porterà alla realizzazione del teatro arcense. In breve tempo è stata issata la nuova gru e sono state installate le prime attrezzature che serviranno alla ripresa dei lavori, anticipata prima dalla messa in sicurezza del tetto dell’ex Quisisana e dell’abbaino dell’edificio limitrofo più basso che ha subito un cedimento.

Da ieri, quindi, il cantiere di una delle opere più attese e dibattute da parte della comunità arcense e non solo, è tornato ad animarsi. Dopo il celere avvio in capo alla locale Azzolini la realizzazione del teatro-auditorium ha subito uno stop di quasi sei anni. Nel marzo del 2012 il cantiere veniva ufficialmente chiuso per istanza di fallimento. A dicembre 2017 la svolta con l’amministrazione che, messasi in contatto con l’impresa che risultò seconda nell’allora bando, è riuscita a firmare un successivo accordo per la ripresa e la conclusione dei lavori. Negli anni di stop l’opinione pubblica e politica si è suddivisa anche a fronte della proposta rivana che ha visto l’approvazione del progetto per la realizzazione di un teatro fronte lago con tanto di torre scenica. Per l’amministrazione arcense la ripresa dei lavori rappresenta invece la salvaguardia di un investimento e di un progetto per la comunità. «Siamo concreti e affrontiamo i problemi con tutte le nostre energie - ha dichiarato Alessandro Betta -. Siamo davanti a un altro risultato importante, la ripartenza del cantiere è un bene per tutti perché si salvaguarda l’investimento fatto. In questo momento - ha precisato - è doveroso un grazie a tutti». Per Betta se le cose non subiranno ulteriori ritardi o imprevisti la conclusione dei lavori dovrebbe avvenire per il 2020. Una volta ultimata la struttura si dovranno trovare le risorse per gli allestimenti e su questi vi sarà una nuova battaglia. Dipenderà infatti dall’allestimento interno una più precisa definizione degli spazi, ossia se si tratterà prettamente di un teatro, di un auditorium o di altro. «Aspettavamo questa ripresa da tanto tempo - ha ammesso l’assessore alla cultura Stefano Miori -. Davanti abbiamo due anni di lavori per vedere l’opera terminata. Successivamente si dovranno trovare le risorse, capitoli di spesa non troppo elevati - ci ha tenuto a specificare Miori - ma con i quali si andrà meglio a definire la natura di questo spazio culturale. Certamente saremo nell’ambito del teatro o dell’auditorium, ma questa sarà una partita successiva».















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