SIGLATO L’ACCORDO FRA COMUNE E DITTA 

Ex Quisisana, il cantiere adesso può ripartire

ARCO. Il cantiere all’ex Quisisana è ufficialmente riaperto e i lavori del teatro arcense, “l’Arco della cultura”, possono riprendere. Non c’è più nulla, almeno sul piano burocratico e materiale, che...



ARCO. Il cantiere all’ex Quisisana è ufficialmente riaperto e i lavori del teatro arcense, “l’Arco della cultura”, possono riprendere. Non c’è più nulla, almeno sul piano burocratico e materiale, che possa fermare la realizzazione del teatro all’ex Quisisana. Tra il Comune e la Andreola Costruzioni di Treviso è stata siglata l’intesa con la firma tra le parti. Il cantiere adesso è in mano ad Andreola che ripartirà da dove Azzolini aveva interrotto. Prima però si procederà, ad opera della stessa ditta trevigiana, alla messa in sicurezza del tetto del Quisisana al momento in stato fatiscente e pericolante. Già da ieri operai e macchine hanno le autorizzazioni per accedere al cantiere e non mancherà molto prima di udire la ripresa di qualche rumore dopo l’interruzione avvenuta nel marzo del 2012. Sono oltre 5 anni che Arco lotta per la “questione teatro” e da ieri sembra essere definitivamente risolta. «Abbiamo portato a termine tutti i passaggi - ha dichiarato il primo cittadino di Arco Alessandro Betta - abbiamo firmato con la ditta ed ora il cantiere è ufficialmente riaperto. Tempi tecnici per i periodi festivi e per l’organizzazione dei macchinari e del cantiere stesso, ma l’impresa, considerata da molti impossibile, si è compiuta». Per Betta importante aver rimesso in moto l’opera: «Quello che ci premeva era non mandare a monte il lavoro che era stato fatto, fare in modo che le opere realizzate non “marcissero” e chiudere una delle grandi partite di questa città, forse la più grande o comunque tra le maggiori». La speranza è di vedere la struttura esterna completata entro la fine della consiliatura. «Credo e spero che questo accada - si augura Betta - una volta alzata la struttura ci sarà tempo e modo per pensare al meglio come allestirlo e come farlo vivere. L’importante era davvero non ammalorare quanto già realizzato». Non resta che attendere il prosieguo dei lavori e vedere se verrà rispettata la scadenza del 2020. (l.o.)













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