Dopo la piena, risarcimenti  in vista per privati e aziende

Arco. Se l’assessore provinciale all'agricoltura e difesa del suolo Giulia Zanotelli lo ha annunciato timidamente attraverso la disponibilità all’ascolto, dall’amministrazione arcense arrivano...



Arco. Se l’assessore provinciale all'agricoltura e difesa del suolo Giulia Zanotelli lo ha annunciato timidamente attraverso la disponibilità all’ascolto, dall’amministrazione arcense arrivano rassicurazioni maggiori a favore dei privati e aziende che sono state lese dall’ultima piena della Sarca. «Dalla Provincia ci sono arrivate rassicurazioni in merito - ha affermato l’assessore Roberto Zampiccoli -. Hanno ammesso la richiesta di risarcimento danni che dovrà avvenire attraverso apposita documentazione e previa certificazione con perizia. Potranno accedervi sia i privati che le aziende, ma in merito alle modalità e ai quantitativi si dovrà aspettare la prossima riunione di giunta provinciale. Solo allora sapremo meglio come muoverci». Zampiccoli ha inoltre focalizzato l’attenzione su alcune zone critiche che la Sarca ha proprio nei pressi di abitazioni e aziende. «I tecnici provinciali ci hanno illustrato tecnicamente quanto è avvenuto con quest’ultima piena - spiega Zampiccoli - e ha fatto alcune distinzioni tra zone allagate e zone di esondazione. Dal canto nostro - ha poi precisato l’assessore arcense -abbiamo chiesto una particolare attenzione su via Fitta che loro avrebbero identificato solo come zona allagata. Abbiamo spiegato che lì vi è stata una situazione duplice sia di esondazione che di allagamento. Il livello particolarmente alto del fiume ha impedito che il deflusso della fitta fosse a valle, e quindi verso il fiume, quanto dal fiume verso la fitta. L'acqua, come tutti si ricorderanno usciva dai tombini. Abbiamo quindi chiesto di poter intervenire per capire come agire. Tra le ipotesi quella di dotare la fitta di valvole di non ritorno per impedire l'accesso delle acque della Sarca quando queste superano una certa quota». Particolarmente interessanti i dati raccolti dai tecnici provinciali che hanno stimato la portata della Sarca in 550 metri cubi al secondo, la seconda portata maggiore dopo quella del ’99 che fu di 650 metri cubi al secondo e che anche allora fece numerosi danni. «Si è certificata, invece, - spiega Zampiccoli - una forte piovosità in una sola zona, occidentale, del bacino idrografico». Questo avrebbe complicato la laminazione (riempimento e svuotamento controllato) del bacino di Ponte Pià. «Quel bacino è molto piccolo - continua Zampiccoli -. Può contenere “solo” 3 milioni di metri cubi di acqua, si riempie in fretta e non si riesce a gestire con eventi di questa portata. Diversamente, infatti, la Valle di Non non ha subito danni nonostante le medesime condizioni meteorologiche. Questo perché la diga di Santa Giustina da 60 milioni di metri cubi ha permesso una corretta laminazione e controllo dell’acqua». Zampiccoli ha poi rassicurato che di concerto con la Provincia si procederà ad una pulizia dell’alveo e al recupero di alcune aree demaniali date in concessione da riportare “libere” per dare spazio al fiume. L.O.















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