Capanno in legno “trasformato”: c’è l’abuso edilizio

Arco. Quei lavori di sistemazione di una casetta in legno, in località Selvata, a San Giovanni al Monte, non sarebbero in regola. Stando al castello accusatorio, mancano tutte le autorizzazioni, le...



Arco. Quei lavori di sistemazione di una casetta in legno, in località Selvata, a San Giovanni al Monte, non sarebbero in regola. Stando al castello accusatorio, mancano tutte le autorizzazioni, le concessioni edilizie e tutte le documentazioni relative ai lavori in Comune. Lavori che configurano il reato di abuso edilizio. Così sostengono gli agenti del corpo forestale della Provincia, quelli del distaccamento di Riva, che confermano solo l’indagine in corso.

Un bel giorno di maggio i forestali provinciali hanno fatto la scoperta durante un normale servizio di controllo e pattugliamento delle aree boscate dell’Alto Garda e Ledro. Un paio di telefonate all’ufficio tecnico e al catasto e si viene a scoprire che in quel terreno sul quale è stato messo mano al rudere non è stato concesso alcun intervento di ristrutturazione. I lavori non erano conclusi, ma fermi. Gli agenti del distaccamento di Riva del Corpo forestale della Provincia hanno comunque posto i sigilli all’edificio. Esistente da tempo, in una zona boscata sopra i Gorghi, a San Giovanni, il capanno in legno non era mai stato “ammodernato”. Quel cambio di “veste” del manufatto, usato principalmente per custodire attrezzi, non è passato inosservato. Dopo tutti gli accertamenti del caso, gli agenti del corpo forestale di Riva ha deciso di denunciare il proprietario dell’appezzamento, inviando un fascicolo fotografico e cartaceo sia al magistrato della Procura di Rovereto, sia all’ufficio tecnico del Comune di Arco, che ora dovrà portare avanti gli accertamenti per capire come risolvere la situazione. Il proprietario potrà o sanare o condonare, o riportare il rudere allo stato precedente. N.F.













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