Arco e Drena, progetto  per il recupero dei pascoli 

Il lavoro interesserà i prati nelle zone di Palon, Cima Alta e Cima Bassa Nelle opere è compresa la realizzazione di un tracciato che diventerà sentiero



ARCO-DRENA. Un lavoro congiunto tra le amministrazioni di Arco e Drena, quello che porterà, nei prossimi mesi, alla riqualifica dei prati destinati al pascolo nelle zone di Palon, Cima Alta e Cima Bassa, disegnando, per l’occasione, anche un nuovo sentiero destinato al raggiungimento dell’area.

«L’obiettivo dei due Comuni, sotto la giurisdizione dei quali rientrano appunto le zone interessate alle operazioni di recupero» - spiega il sindaco di Drena, Tarcisio Michelotti - «è quello di far tornare i prati locali alla loro bellezza originale, eliminando quindi erbacce, arbusti e piccoli alberi che, ad oggi, ne deturpano il paesaggio, per ripristinare il manto erboso». Nei pascoli arcensi, quelli tra Cima Alta e Cima Bassa, si procederà pertanto, come scritto nella determina del 18 ottobre che definisce le operazioni, “al taglio manuale con motosega di arbusti e piccoli alberi sparsi, e alla conseguente asportazione del materiale”, mentre per quanto riguarda le aree destinate alla transumanza del Comune di Drena, tra Palon e Cima Alta, “l’intervento consiste nella trinciatura degli arbusti infestanti presenti”. I lavori, per i quali sarà effettuata una gara di appalto, avranno un costo stimato di 52.828 euro (di cui 39.302 a base d’asta e 13.526 per somme a disposizione dell’amministrazione) e, grazie alla richiesta inoltrata dal Comune di Arco, Comune capofila dell’Associazione Forestale Alto Garda, la Provincia contribuirà alla spesa con 30mila euro.

Le operazioni avranno come termine massimo il 30 giugno 2019 e, precedentemente al loro avvio, prevedranno, per il raggiungimento dell’area interessata alla riqualifica, “l’attraversamento del bosco, creando una traccia minima all’interno del lariceto rado, senza eseguire movimenti di terra”.

«Un effetto collaterale, questo, che però mi preme molto» - dichiara ancora Michelotti - «in questo modo, prendendo i proverbiali due piccioni con una fava, saremo infatti in grado di creare un nuovo sentiero di accesso alla zona sopra Malga Campo, della lunghezza di circa un chilometro. Un breve tratto, che non danneggerà l’ambiente presente, ma consentirà di creare un’utile e funzionale scorciatoia per chi vi si reca periodicamente per il proprio lavoro legato all’attività pastorizia».

(k.d.e.)

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