«Accesso agli atti, privacy a rischio» 

I dubbi di Betta sul via libera ai consiglieri: «Molti dati sensibili, serve attenzione»



ARCO. L’accesso agli atti protocollati da parte dei consiglieri ottenuto in seguito alla richiesta del gruppo consiliare del M5S al segretario generale, ha colto alla sprovvista il primo cittadino Alessandro Betta che sulla questione chiede un ripensamento o quantomeno di porre estrema attenzione al materiale. «Qui si apre un vaso di Pandora - ha dichiarato Betta -. Si parla di una mole di documenti considerevole che al proprio interno contiene informazioni e dati sensibili di cittadini comuni e che non devono vedersi messo a rischio il proprio diritto alla privacy. Sono già capitati dei casi - ha raccontato Betta - in cui si è visto come questi documenti vengano, magari anche in buonafede, condivisi tra più persone. Un caso mi è capitato recentemente quando una cittadina mi ha consegnato delle carte che gli aveva procurato un consigliere e un altro caso ancora più eclatante si è verificato proprio in consiglio quando un consigliere non trovando le carte che doveva avere con sé si è visto soccorso da una persona del pubblico che ha dato una copia di quella stessa documentazione». Insomma, per Betta avere tutto il protocollato potrebbe invogliare i consiglieri, anche proprio allo scopo di controllare tutti i documenti, che sono una quantità considerevole, a suddividerli tra più persone per farne uno spoglio accurato. «Non la vedo una cosa da sottovalutare - ha precisato il sindaco -. Forse si potrebbe discuterne in commissione anche perché vi sono diverse sentenze sul diritto di accesso al protocollo da parte dei consiglieri dove si ribadisce che l’istanza deve essere specificata e dettagliata e fatta nei limiti dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, quindi non generica, e che soprattutto non comporti un aggravio per gli uffici». La partita, quindi potrebbe non essere conclusa. (l.o.)













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