Turismo, altra stagione record Presenze aumentate del 4%

In continua crescita gli ospiti di nazionalità tedesca che rappresentano la metà dell’intero mercato ma quest’anno sono anche tornati gli italiani: il 6,6% in più rispetto ai primi nove mesi del 2016


di Gianluca Marcolini


ALTO GARDA. Sta per andare in archivio un’altra annata record per il comparto ricettivo altogardesano. Il 2017 si appresta a battere il primato messo a segno un anno fa come numero di presenze e di arrivi. Lo dimostrano i dati forniti, ieri, dall’azienda di promozione turistica che ha fatto il punto prendendo in considerazione i primi nove mesi: da gennaio a fine settembre si sono totalizzate 3.137.855 presenze, ovvero quasi il 4% in più dello stesso periodo del 2016. La quota record di 3,4 milioni di presenze, registrata lo scorso 31 dicembre, verrà superata, quasi certamente, nel giro di poche settimane. Molto bene anche gli arrivi, con un 4,5% in più rispetto al 2016 (740.869 arrivi a fine settembre rispetto ai 709.003 dello stesso periodo di un anno fa).

Non servivano, in verità, tanti dati per stabilire ciò che ogni arcense, rivano o torbolano ha avuto modo di riscontrare quest’estate assistendo all’approdo in Busa di folle di vacanzieri che è proseguito ben oltre la normale stagione turistica.

Ma tra i segnali più positivi c’è sicuramente il ritorno in massa, o quasi, degli italiani dopo un periodo di “disamoramento”. I turisti provenienti dal resto d’Italia, in questi primi nove mesi, sono stati 167 mila e le loro presenze sul Garda Trentino circa 577 mila: un incremento del 6,6% e dell’8,6% rispetto a quanto fatto segnare nel medesimo arco temporale un anno fa. Con grande gioia, dunque, degli addetti ai lavori.

A sorridere maggiormente dei dati snocciolati da Garda Trentino, la società guidata dal presidente Marco Benedetti e dalla direttrice Roberta Maraschin, è però il settore extralberghiero che registra aumenti importanti: 8,1% di presenze in più e un +9,5% di arrivi (con un +11,5% di italiani). Più contenuti gli incrementi nel settore alberghiero: 0,6% di presenze e 2% di arrivi. L’unico dato negativo riguarda le presenze degli ospiti stranieri calate di un quasi insensibile 0,4% a fronte, però, di un aumento del 6,7% di quelle degli italiani. Il calo più significativo fra gli stranieri è quello dei vacanzieri del Regno Unito che è stato pari al 7% su di una fetta di mercato che rappresenta il 6% del totale. Fortunatamente ha tenuto botta la rappresentanza germanica che alimenta ormai la metà dell’intero mercato (il 47%) e che in questa stagione da poco alle spalle ha incrementato le proprie posizioni segnando un +3,7% di presenze (1,4 milioni) e un +2,5% di arrivi. L’Italia si guadagna la seconda piazza (18,4% del mercato complessivo) seguita da Regno Unito, Austria, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Svizzera, Belgio, Polonia e Danimarca.

Nota a parte: prendendo in considerazione solamente le presenze registrate nei campeggi della Busa i Paesi Bassi superano l’Italia.













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