Torbole, casa pericolante Il sindaco: «Demolitela» 

L’edificio si trova di fronte alla Conca d’Oro: nei giorni scorsi c’è stato un cedimento Morandi: «È sulla Gardesana, c’è un alto rischio per le auto e le persone»



TORBOLE. L’edificio pericolante adiacente alla strada statale 249, di fronte alla Conca d’Oro a Torbole, rischia di essere abbattuto a breve. Non lascia, infatti, molti margini di tempo l’ordinanza contingibile e urgente firmata venerdì dal sindaco di Nago-Torbole, Gianni Morandi, e indirizzata ai proprietari della struttura. «Si ordina – si legge nel provvedimento del primo cittadino - di prescrivere, quali misure definitive, la demolizione della parte di edificio compromesso, da effettuare sulla base di uno schema progettuale che dovrà essere depositato, unitamente agli elaborati richiesti ai fini della sicurezza sul luogo di lavoro, a cura dei proprietari entro dieci giorni dalla notifica del provvedimento, e che dovrà essere materialmente eseguito nei quindici giorni successivi a cura degli stessi». «Abbiamo effettuato l’ordinanza sulla scorta delle relazioni dei tecnici del Servizio gestione strade della Provincia e del nostro ufficio tecnico – ha commentato il sindaco Morandi – cercheremo di procedere in modo celere, per risolvere a brevissimo un problema prioritariamente di sicurezza, ma anche di ordine e decoro». L'immobile, realizzato negli anni ’50 come opera di cantiere della Galleria Adige-Garda, è situato di fronte all'accesso del parcheggio pubblico e al polo turistico della Conca d'Oro, una zona particolarmente frequentata e di alto pregio paesaggistico, e versa da tempo in stato di degrado. Nei giorni scorsi, peraltro, ha subito degli ulteriori cedimenti che hanno procurato gravi lesioni alle strutture di copertura. «Il cedimento di giovedì ha richiesto l'intervento in emergenza dei Vigili del fuoco che, unitamente agli agenti della Polizia locale e in presenza dell'assessore alla sicurezza Fabio Malagoli, hanno rilevato gravi lesioni strutturali, tali da far temere possibili imminenti crolli e una situazione di assoluto rischio per l'incolumità delle persone e la sicurezza del transito veicolare e pedonale – ha aggiunto il primo cittadino – se la proprietà non provvederà ad effettuare quanto richiesto, agiremo noi con il nostro ufficio, avvalendoci di una ditta specializzata, e addebiteremo poi quanto dovuto al proprietario o agli aventi titolo».

L'immobile, attualmente inabitato e inutilizzato, è di proprietà di una società che, da verifiche effettuate dall’ufficio tecnico comunale, risulta inattiva per scioglimento successivo a fallimento, e cancellata dal registro delle imprese del gennaio del 2005. L’amministrazione, nel frattempo, si è attivata per isolare la zona, e impedire l’accesso alla stessa, in attesa di sviluppi e di ulteriori provvedimenti.













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