Tenno, Cobbe e Marocchi: «No alla fusione con Riva» 

Si vota domenica. I due candidati sindaco condividono la medesima opinione sull’ipotesi di unificare i Comuni. Dure critiche alle gestioni associate: «La Provincia deve modificarle»



tenno. «Mai con Riva». Su una cosa, Andrea Cobbe e Giuliano Marocchi, sono perfettamente d’accordo, nell’osteggiare ogni ipotesi di unificare sotto un solo campanile i Comuni di Riva e Tenno. I due candidati sindaco, che domenica si contenderanno la poltrona di primo cittadino tennese, non vogliono neppure parlare di una fusione con i rivani. Lo hanno ribadito anche durante il recente dibattito (il primo e unico di tutta la campagna elettorale) organizzato dal quotidiano Trentino. «Fusione con Riva? Manco per sogno e finché lo potrò fare, dirò sempre no a questa soluzione», ha commentato Marocchi, candidato sindaco per la lista civica “Vivere Tenno” e fino a domenica vicesindaco reggente. «Se vogliamo parlare di un Comune unico a livello di Busa dico va bene, discutiamone, sono pronto a sedermi intorno a un tavolo e confrontarmi. Ma se in ballo c’è la fusione fra Riva e Tenno, che poi per noi vorrebbe dire venire fagocitati, non si passa, almeno finché avrò voce in capitolo». Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Cobbe, candidato della lista civica “Tenno Domani” e capogruppo di minoranza uscente: «La fusione con Riva è un’ipotesi semplicemente da scartare, da non prendere neppure in considerazione».

Poi, però, bisogna fare i conti con le risorse a disposizione e quindi con le gestioni associate che obbligano Tenno a collaborare con Riva. «Bella cosa le gestioni associate - la secca replica di Cobbe - mi sono battuto per non farle partire. Mi riferisco a quelle imposte dall’alto, dalla Provincia, che hanno comportato un esborso di denaro pubblico non indifferente per ottenere un risparmio irrisorio. Funzionano quelle facoltative, che avevamo scelto di far nascere, come la Gestel e i vigili urbani, ma devono essere volontarie. Su questo aspetto la Provincia deve fare marcia indietro, al più presto».

Anche qui c’è sintonia con Marocchi. «Due giorni dopo l’elezione di Fugatti, sono salito a Trento per parlare con il nuovo Governatore proprio di gestioni associate - il commento del vicesindaco reggente - perché quella con Riva è monca e non corrisponde alle nostre reali esigenze. È solo un aggravio di costi che non ha prodotto nulla. Bisogna rivedere le posizioni, e credo ci sia l’intenzione di farlo. Il nostro bilancio ha caratteristiche sane sulla parte corrente frutto di un lavoro che ha portato al rafforzamento dei conti che ci permette di guardare al futuro con serenità». GL.M.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»