la denuncia di angelo fresch 

«Settanta giorni per avere una visita dal fisiatra»

ARCO. «È una situazione scandalosa e senza senso», dichiara amareggiato Angelo Fresch, l’arcense che negli anni si è distinto per le sue campagne come attivista per i diritti dei diversamente abili,...



ARCO. «È una situazione scandalosa e senza senso», dichiara amareggiato Angelo Fresch, l’arcense che negli anni si è distinto per le sue campagne come attivista per i diritti dei diversamente abili, e padre di un ragazzo a sua volta affetto da disabilità. A scatenare la sua rabbia, le ultime vicissitudini, vissute in prima persona dal figlio, legate all’ambito sanitario e alla prenotazione di alcune visite specialistiche presso l’ospedale di Arco.

«Mio figlio era stato, tempo addietro, operato al piede destro per alcuni problemi ad esso correlati» - spiega l’uomo - «di recente, tuttavia, ha cominciato a lamentare dei dolori anche al piede sinistro. Parliamo di un male che gli rende difficile stare in piedi o camminare. Per questo motivo ci siamo nuovamente rivolti al medico di base, in modo tale da poter fissare poi una visita da uno specialista, in questo caso un fisiatra, che ci definisse meglio come procedere per risolvere la situazione. Ma qui nasce il dramma» - afferma ancora. «Una volta chiamato il Cup per la prenotazione della visita, è risultata non essere disponibile nessuna data, presso la struttura di Arco, prima del mese di ottobre, a 70 giorni dalla chiamata. Uno scandalo, tanto più che mio figlio nel frattempo sta lavorando, e svolge anche un tipo di mansione, servendo in sala, in cui di tempo in piedi ne passa parecchio». Nell’attesa, prosegue Angelo, «le sue soluzioni possibili sarebbero quindi o richiedere due mesi di malattia, o curarsi alla bell’e meglio per giorni e giorni attraverso pomate e antidolorifici. È un trattamento barbaro, che non può farmi che pensare male: sono infatti più che sicuro che, se mi offrissi di pagare la visita, di posto ce ne sarebbe eccome. Non si tratta di “mancanza di posto” in agenda, ma solo di disservizio verso i cittadini» - conclude. (k.d.e.)













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