Salta dal Brento e finisce contro la roccia: si salva 

L’incidente. Brutta avventura ieri per un base jumper di Modena che ha perso il controllo della vela finendo su una cengia. Recuperato dall’elisoccorso. Vent’anni di infortuni e croci


Franco Bussola


Dro. Può accendere un cero in chiesa il base jumper italiano, di 41 anni, residente in provincia di Modena, che ieri mattina poco dopo le 11.45, dopo essersi lanciato dal famoso Becco del Aquila, sul massiccio del Brento, ha perso il controllo della propria vela e andando a sbattere sullo zoccolo di una cengia appena sotto il punto di lancio. Tanto, tantissimo spavento per l’atleta, che fortunatamente è rimasto illeso e potrà raccontare agli amici la sua disavvventura. Dopo l’allarme lanciato da altri jumper alla centrale unica del 112, il coordinatore del area operativa del Soccorso Alpino Speleologico del Trentino Meridionale ha richiesto l’intervento dell’elicottero. Il velivolo, dopo aver effettuato alcune rotazioni, ha individuato il base jumper che si trovava a tre quarti dello zoccolo del Brento e che aveva già provveduto a recuperare la vela. Il pilota ha quindi verricellato sul posto il tecnico del soccorso alpino che ha proceduto al recupero del jumper, portato giù in piazzola al Gaggiolo dove lo attendeva l'équipe medica per la visita di routine. Dopo tutti gli accertamenti, non è stato necessario il suo trasferimento in ospedale e l’elicossorso è tornato alla base. Sul posto a terra per un eventuale supporto una squadra del soccorso alpino di Riva e dei vigili del fuoco droati.

Purtroppo, dal 2000 a oggi, hanno perso la vita circa una trentina di persone appassionati di questo sport “estremo” e si contano altrettante rimaste ferite, dopo aver spiccato il volo dal famoso Becco dell’Aquila, nel massiccio del Brento, e del vicino Casale. Solo nel 2020, il 7 marzo scorso un jumper è rimasto ferito finendo sulla via Delta di Venere. O ancora più grave l'incidente mortale occorso il 25 luglio quando perse la vita il milanese Claudio Signorini 64 anni, toscano d' adozione, che dopo aver saltato la tuta alare non riuscì ad aprire la vela e fiìi di schianto contro le rocce sottostanti. Altri incidenti sono accaduti il 16 ottobre dove un jumper tedesco dopo aver saltato dal Pilastro del Casale sbagliando atterraggio è finito di schianto contro dei filari di vite nelle campagne tra Ponte del Gobbo e le Sarche rimanendo ferito grave. Il 19 un altro jumper francese rimase ferito dopo un lancio dal Casale finendo alla base della parete della via del Missile. Come ricordato anche dagli amministratori comunali di Dro purtroppo c’è poco da fare contro questa pratica e il vuoto normativo in vigore non consente di intervenire, ma solo di sensibilizzare le persone in questa pratica sportiva.













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