«Niente ricostruzione, la breccia nel castello potrebbe rimanere» 

Per il sindaco di Drena Michelotti è difficile la chiusura con la grande vetrata: «Ma a febbraio il maniero riapre»



DRENA. Un attesissimo regalo di Natale, quello che riceverà Drena, nei prossimi giorni. «Finalmente siamo giunti al completamento della prima fase dei lavori al castello», dichiara il sindaco Tarcisio Michelotti. «A breve - spiega ancora - finirà quindi l’operazione che avevamo identificato come primaria, subito dopo il crollo avvenuto nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno, ovvero il confinamento delle pareti del muro di cinta ancora in piedi, per mezzo di doppie strutture lignee, a loro volta tenute compatte da passanti di ferro». L’impacchettamento dei muri, come lo definisce gergalmente il primo cittadino, si era reso necessario per garantire la sicurezza di accesso alla lizza, nonché la prevenzione di ulteriori possibili crolli in prossimità delle aree più franabili del terreno, identificati dai tecnici specializzati nel corso delle operazioni degli scorsi mesi. «Aver rimesso in sicurezza il castello, significa anche poterlo riaprire», aggiunge, non senza rivelare una certa contentezza, Michelotti. Che prosegue: «Per tutto il mese di gennaio il maniero resterà chiuso, ma già dalla prima settimana di febbraio prevediamo di riaprirlo al pubblico, quantomeno nei fine settimana».

Il sindaco punta anche a far tornare viva e frequentata la via sottostante: «Se siamo certi che le pareti sono solide, possiamo tranquillamente anche dare il via libera all’accesso alla falesia e alla ferrata, così che i climber possano tornate a scalare, e le attività della zona a riprendere normalmente». Resta però da chiarire che ne sarà di quel buco a forma di V largo quasi venti metri che affaccia a valle: «A breve ci sarà l’incontro con la Provincia, che ha finanziato l’intervento di somma urgenza per la messa in sicurezza, e che finanzierà la seconda fase dei lavori. Non c’è ancora un progetto certo, però. Non sappiamo come proseguiranno le operazioni. Verosimilmente non ci sarà una ricostruzione, come si era detto in un primo momento, ma forse nemmeno un grosso vetro panoramico, come proposto in seguito. Penso che in qualche modo avrebbe senso anche lasciare la breccia così com’è, aperta, anche se ovviamente andrà a sua volta resa sicura. Il crollo, del resto, è ricordo negativo nella storia del castello, ma pur sempre un ricordo». (k.d.e.)













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