Molina ricorda Maffei, il letterato amico di Verdi 

Una serata al centro sociale del paese ricostruirà la figura del poliedrico intellettuale a 220 anni dalla nascita 


di Aldo Cadili


TORBOLE. Martedì 24 aprile, con una serata al Centro Sociale di Molina, la comunità ledrense commemorerà l'illustre concittadino Andrea Maffei, nel 220° anniversario della nascita dell’ insigne uomo di cultura a livello europeo, con la particolarità di poeta e traduttore di importanti opere letterarie. Fu una personalità di ampio respiro con conseguente notorietà. Tra i numerosi riconoscimenti spicca la blasonata nomina, da parte di re Umberto I, a senatore del Regno d'Italia; nel 1927 gli venne intitolato il liceo di Riva del Garda. L'iniziativa del ricordo di Andrea Maffei è dell'amministrazione comunale con il sindaco Renato Girardi che, tramite l'assessore alla cultura Fabio Fedrigotti, ha organizzato una serata con l'intervento di qualificati oratori che illustreranno la poliedrica personalità del dotto personaggio ottocentesco. “Andrea Maffei nacque il 19 aprile 1798 a Molina di Ledro nella casa, tuttora esistente con le caratteristiche architettoniche di quel tempo, nella strettoia della strada, percorsa dalla statale, a lui intitolata – scrive l'assessore Fedrigotti - Il padre Filippo era un nobile del Sacro Romano Impero nativo di Cles, mentre la madre era Maddalena Brocchetti, vedova Colò (cognome diffuso nel vicino borgo di Prè). Seguendo i trasferimenti del padre, magistrato, il giovane Andrea visse i primi anni tra Riva del Garda, Trento e l'Alto Adige. Dopo aver studiato dal 1811 al 1814 a Bologna, allievo del letterato Paolo Costa, si trasferì per un biennio a Monaco di Baviera presso lo zio, l'abate Giuseppe Maffei, professore di italiano all'università e consigliere della famiglia reale bavarese. Il soggiorno a Monaco, vitalissimo centro culturale, consentì a Maffei di acquisire la padronanza della lingua e di conoscere gli autori del romanticismo tedesco. S'aggiunse l'apprendimento del francese e dell'inglese e confrontarsi con le opere di Shakespeare, Byron Hugo, Lamartine. Tornato in Italia, esordì con gli Idillj dedicati al noto letterato Vincenzo Monti, che entusiasta lo esortò a proseguire nel suo operato. Di bell'aspetto, raffinato ed elegante, sposò la contessa Clara Carrara Spinelli. Aprì la sua casa milanese agli artisti ai quali era legato. Nacque così il “Salotto Maffei”, che divenne affermato punto d'incontro per letterati, pittori musicisti non solo italiani. Lo frequentarono artisti della portata di Manzoni, Donizzetti, Rossini, Boito Carducci, Liszt. Con Giuseppe Verdi Andrea Maffei ebbe una lunga e proficua collaborazione che consentì all'allora giovane compositore emiliano di essere conosciuto da esponenti di spicco della cultura. Patriota, partecipò alle 5 Giornate di Milano e dal 1851 il poeta si traferì a Riva del Garda pur mantenendo continui contatti con i centri culturali del capoluogo lombardo, Roma e Firenze dove venne insignito della cittadinanza onoraria. Si spense a Milano il 27 novembre 1885 all'età di 87 anni. Dopo le solenne esequie, la salma venne traslata nella cappella della nobile famiglia de Lutti (nella frazione rivana di Sant'Alessandro), erede testamentaria di tutti i suoi beni, compresi l'importante archivio, la biblioteca e la ricca collezione d’arte.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»