Luna Rossa parla anche rivano: il suo “dottore” è Nicotera 

Il personaggio. È lui che ispeziona ogni centimetro del bolide nautico, a caccia della più piccola imperfezione Un percorso tecnico di altissimo livello lo ha portato ad occuparsi direttamente delle più belle barche al mondo


Leonardo Omezzolli


Riva. Nelle prossima America’s Cup, che vede il ritorno della competizione nel 2021 ad Auckland in Nuova Zelanda, la futuristica e tecnologicamente avanzata imbarcazione del team Luna Rossa, l’Ac 75, varata a Cagliari il 2 ottobre scorso, parla gardesano, anzi rivano Doc. A confezionare i prestanti scafi di questa scheggia dei mari volante (le stime dicono che sui foils si potranno raggiungere i 50 nodi - circa 90 Km/h) sono stati i cantieri bergamaschi di Persico Marine al cui “controllo qualità”, lavoro minuzioso e di fondamentale e essenziale importanza, c’è il rivano Fabrizio Nicotera. Sotto la sua vigile, minuziosa e attenta osservazione tutto lo scafo del primo Ac 75 di Luna Rossa è stato ispezionato e controllato per garantire l’assenza di imperfezioni, di bolle d’aria, di scollamenti che potrebbero compromettere la solidità se non anche le sollecitazioni di uno scafo in gara. Nicotera non è nuovo al mondo delle vele, cresciuto velista sul Garda che ancora oggi naviga, è poi approdato a Auckland lavorando alle vele del Team Mascalzone Latino. Nel 2004 entra nella Wally come disegnatore e sviluppatore di piani di coperta Wally Yacht Montecarlo. Nel 2007 è poi entrato nel team Luna Rossa come design team creando i progetti per le strutture dei monoscafi marchiati Prada.

L’amore viscerale per il controllo strutturale degli scafi è arrivato in seguito, un colpo di fulmine che l’ha portato nuovamente a studiare, a Venezia, e a specializzarsi nella tecnica NDT (controlli non distruttivi dei materiali compositi) usata soprattutto in campo aerospaziale. «Mentre facevo il disegnatore - racconta Nicotera - ho visto eseguire questo particolare, ma fondamentale lavoro. Mi ci sono subito appassionato e mi sono specializzato». Di barche Nicotera ne ha ispezionato e tutte di un certo livello tecnico per competizioni estreme. In lista 8 barche per la Volvo Ocean Race, l’affascinante Wally 100 Tango e il quasi ultimato Wally 143 dei cantieri di Massa. Controllato pure l’imponente trimarano Sodebo. «Al cantiere arriva il materiale preimpregnato (7.000 metri quadri di fibra di carbonio) su camion a -21° C e viene messo in celle frigo per poi essere composto a temperatura e in aree sterili sullo stampo per andare a creare lo scafo con le resine e il catalizzatore. Prima - continua Nicotera - vengono fatti dei test sul materiale e poi si procede. A scafo realizzato con la macchina Olympus che usa una tecnologia ad ultrasuoni si fa il controllo millimetro per millimetro. Sono praticamente il medico delle barche - ironizza Nicotera - controllo se ci sono pur minime imprecisioni che poi vengono riferite ai costruttori per decidere se e come intervenire». Tutti gli strati o “pelli” del 75 piedi sono stati controllati. «Con l’ottoscopio - aggiunge Nicotera - abbiamo controllato ogni centimetro di attaccatura dei 400 metri quadri del nido d’ape in alluminio. Lavori di qualità eccelsa quelli eseguiti da Nicotera che sono stati riconosciuti già nel 2002 dal Comune di Riva per l’America’s Cup di Auckland e che a breve saranno nuovamente riconosciuti sempre dall’amministrazione rivana per gli interventi su Luna Rossa. Quanto queste innovative barche faranno lo scopriremo a breve con i primi test in acqua. «Di certo posso dirvi - chiosa Nicotera - questa barca è straordinaria e qualitativamente eccelsa, impeccabile». Di certo il popolo rivano, i velisti del Garda, saranno nuovamente attratti dal ritorno in acqua del monoscafo Luna Rossa e di sapere che quello scafo porta con sé tanta rivanità.















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