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La nuova cartina dell’Anglone con l’associazione Crozolam

DRO. Un’occasione per far conoscere l’associazione Crozolam tra i cittadini, nonché i molti lavori svolti nella riqualifica dell’omonimo parco sul monte Anglone nel corso degli ultimi tre anni,...



DRO. Un’occasione per far conoscere l’associazione Crozolam tra i cittadini, nonché i molti lavori svolti nella riqualifica dell’omonimo parco sul monte Anglone nel corso degli ultimi tre anni, quella che giovedì sera ha riunito decine di persone presso il centro culturale di Dro. Nata nel 2004, infatti, l’associazione che prende il nome dalla roccia alle pendici della montagna droata, ha voluto in particolare mostrare – con l’ausilio di un video realizzato dal giornalista arcense Paolo Malfer – lo stato attuale del cosiddetto “sentiero delle cavre” che collega la valle al Parco Crozolam. «Una via, questa, il cui nome non fa riferimento agli animali, ma a quelle strutture formate da pali incrociati e da un filo a sbalzo che permettevano in passato di portare la legna verso i paesi alle pendici del monte» - ha spiegato ai presenti il presidente dell’associazione, Moreno Defrancesco. «Un sentiero che abbiamo voluto valorizzare soprattutto dal punto di vista turistico, dando una nuova veste a quella mappa già esistente ma ormai datata: nel nuovo pieghevole, che sarà distribuito agli uffici turistici e alle attività del settore, abbiamo aggiunto fotografie recenti e accattivanti, ma anche una breve descrizione in tre lingue (italiano, tedesco e inglese)». Ma oltre alla mappa, volta a far conoscere la località montana anche ai non locali e a rendere più agevole la salita, sono molte le operazioni di ammodernamento e di promozione ambientale che l’associazione Crozolam ha portato a termine negli ultimi anni: dalla costruzione della baita, oggi punto di ristoro sempre aperto, alla creazione di un punto panoramico, all’edificazione di un vero e proprio parco didattico per turisti e scuole. Quest’ultimo, inaugurato in occasione della scorsa festa annuale del 25 aprile, presenta ad oggi bacheche esplicative con le varietà di funghi, fiori e legni del territorio, nonché esposizioni di antichi attrezzi, senza mai trascurare il riuso di vecchi materiali: una delle bacheche è creata con i binari del treno che attraversava Dro, un’altra con gli scalini che conducevano alla località, e così via. «È un lungo e tortuoso percorso, quello che ci ha condotti qui» - ha dichiarato il sindaco Vittorio Fravezzi, presente anche lui alla serata - «ma l’evidente voglia di riscoprire il rapporto tra la nuova comunità droata e le radici di un passato di montagna ci ha permesso di avere successo. E oggi abbiamo un luogo che, secondo quei valori che ci caratterizzano, è ospitale, ma è anche utile alla trasmissione delle tradizioni alle nuove generazioni». Un parco che, ripromette il direttivo, continuerà a crescere e migliorare. (k.d.e.)













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