«In via Venezia elimineremo le barriere architettoniche»

ARCO. «L’amministrazione non ha certo dimenticato né i problemi di chi è costretto a muoversi su una carrozzina né le promesse fatte nei mesi scorsi»: così l’assessore all’urbanistica Stefano Miori...



ARCO. «L’amministrazione non ha certo dimenticato né i problemi di chi è costretto a muoversi su una carrozzina né le promesse fatte nei mesi scorsi»: così l’assessore all’urbanistica Stefano Miori ha risposto alla manifestazione organizzata nei giorni scorsi da Augusto Tamburini e dall’associazione “Marcia delle carrozzine”, con alcuni residenti di via Venezia, per richiamare l’attenzione del Comune e dei cittadini sui problemi quotidiani che le barriere architettoniche creano a chi non può muoversi sulle sue gambe. «Purtroppo – ha aggiunto Miori – per far fronte a quanto avevamo concordato qualche settimana fa sono necessari tempi tecnici leggermente più lunghi del previsto. Sui marciapiedi nei pressi della stazione delle corriere lo sbarrieramento è già stato fatto, mentre per quanto riguarda la situazione più spinosa, quella di via Venezia, fra due settimane verrà rifatto il manto d’asfalto: quella sarà l’occasione giusta per sistemare anche tutti i cordoli e riequilibrare i livelli fra marciapiedi e strada, che con il tempo si erano modificati». Un po’ più complesso si presenta invece il quadro relativo ad un altro dei nodi della protesta, ovvero la rampa di accesso ai negozi in via Roma, la strada che conduce alla stazione delle corriere, di fronte all’Hotel Olivo: in quel caso si renderà necessario ricorrere alla disponibilità dei privati, visto che il terreno in questione non è di proprietà pubblica e per abbattere un muretto e ridisegnare il sedime della rampa si dovrà raggiungere un accordo. Sulla richiesta che Tamburini ha fatto a proposito delle rampette di accesso agli autobus, infine, Miori ha chiesto di pazientare un po’: «Il problema – ha detto l’assessore comunale – ci è noto da tempo, ma sbarrierare le fermate degli autobus è un’operazione più complessa di quel che sembra. Innanzitutto è indispensabile che l’azienda di trasporto pubblico ci garantisca che tutti i mezzi sono dotati di una strumentazione meccanica per le carrozzelle identica e che in futuro le misure non cambieranno. In secondo luogo si deve intervenire in modo capillare su ogni fermata del bus e non tutte, oggi come oggi, permettono di realizzare quanto necessario senza ulteriori interventi di adattamento. Tuttavia ci stiamo lavorando e non è escluso che in breve tempo non si possa giungere ad un progetto vero e proprio». G.R.













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