Drena, “somma urgenza” per il castello 

La Provincia dà l’ok alla messa in sicurezza delle mura. Il sindaco Michelotti ieri in consiglio: «Serve un gruppo di lavoro»



DRENA. La Provincia farà la sua parte. Una buona notizia per il Comune di Drena, per il suo sindaco Tarcisio Michelotti e per lo stesso castello che, seppure con tempistiche ancora tutte da chiarire, tornerà ai vecchi fasti. Dopo l’incontro a Trento fra Michelotti, l’assessore provinciale Tiziano Mellarini, l’ufficio della Protezione Civile, quello della Sovrintendenza, e i tecnici comunali di Dro e Drena è apparso chiaro che si deve intervenire e lo si deve fare in fretta. Proprio per questo si è deciso di dare la somma urgenza e quindi nel giro di poche settimane la burocrazia darà il via alle fasi di intervento.

Tre quelle individuate: una già conclusa e che ha visto l’intervento di “momentanea” messa in sicurezza delle pareti rimaste in piedi ed eseguito dalla Protezione Civile; una più consistente (sia in termini economici, che statici, che dal punto di vista delle tempistiche) e che si tratterà della vera messa in sicurezza delle mura con analisi statica di tutto il maniero e interventi ad hoc per la stabilità e solidità del castello; infine, un’altra di ricostruzione delle mura franate.

«Sono soddisfatto dell’incontro», ha dichiarato Michelotti anche ieri sera in consiglio comunale, seduta convocata d’urgenza proprio per la questione castello. «Si è deciso di dare la somma urgenza per la messa in sicurezza del maniero - ha proseguito il sindaco - con l’intervento che sarà in capo al Comune, ma con fondi provinciali».

Un bel sollievo, dunque, per il sindaco di Drena che ora vede con più serenità il futuro del castello, una delle principali fonti di introiti dell’amministrazione. A quando l’apertura, però, non è ancora possibile dirlo: «Con la somma urgenza l’intervento di stabilizzazione delle mura partirà in brevissimo tempo. Per quanto dovranno lavorarci, però, non è ancora chiaro e molto dipenderà dalla morfologia del terreno e dallo stato di salute delle mura ancora in piedi».

Insomma, per ora il castello rimarrà chiuso, ma potrebbe riaprire tra la fine della “fase 2” e l’inizio della “fase 3”, la ricostruzione. «La mia speranza è che questo accada ma tutto dipenderà da quello che diranno i tecnici una volta conclusa la seconda fase. Per ora non posso che essere soddisfatto della decisione provinciale di aiutarci in questa tragedia», le parole del sindaco.

Per seguire al meglio le varie operazioni Michelotti ha chiesto al consiglio comunale di istituire un tavolo di lavoro che controlli l’intero iter di intervento. (l.o.)

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