L’impresa

Alessandro Colombo, missione compiuta: 14 salite al Monte di Mezzocorona

Alle 5.53 di domenica 7 aprile l’atleta paralimpico ha fatto suo l’Everesting Challenge. L’incidente stradale, l’amputazione della gamba, la sfida sportiva e non solo


Claudio Libera


TRENTO. Come un navigato alpinista alle prime luci del giorno di domenica 7 aprile, il paratleta trentino Alessandro Colombo ha lanciato l’ultima decisiva “ascesa all’Everest” completando gli ultimi 640 metri della salita tra la stazione a valle e a monte della Funivia di Mezzocorona.

La vetta è stata raggiunta e superata alle 5.53 di ieri, domenica 7 aprile, quando si è chiusa la 14ma ascesa e si sono raggiunti gli 8.960 metri di salita. Si è così concluso felicemente il tentativo di Everesting Challenge iniziato sabato mattina alle 11. Il Campione si è quindi fermato in quota ed alle 10.30 è arrivato nel piazzale della Funivia del Monte di Mezzocorona per il controllo antidoping.

Poi la cerimonia e gli applausi con le realtà che hanno contribuito alla riuscita dell’impresa seguita dal Guinness Club 92 Trento - con il presidente Giovanni Groff e lo staff composto da Livio Guidolin, Liberio Furlini e Gianni Peder – e da Olympia Sport Media 2026 Trentino – Alto Adige Sud Tirol che riunisce i 70 giornalisti olimpici del Trentino Alto Adige. Ad accogliere Colombo vi erano il medico chirurgo altoatesino Alexander Gardetto (che lo ha operato alla Clinica Brixsana di Bressanone), il prof. Giulio Sergio Roi (Università di Bologna medicina dello Sport e dell'esercizio fisico) che ha lo ha seguito durante tutta l’impresa, Mattia Hauser sindaco di Mezzocorona con l’assessore Matteo Permer, Massimo Bernardoni presidente del Comitato italiano paraolimpico del Trentino Alto Adige e Daniele Cappelletti che già detiene il record assoluto dell’Everesting messo a segno proprio a Mezzocorona il 19-20 ottobre 2020 con 21.720 metri di dislivello superati nell’arco delle 24 Ora.

Sono state centinaia e centinaia le persone giunte nel piazzale della funivia per sostenere Alessandro: per lui con l’impresa di questo fine settimana si chiude così un’avventura nata circa due anni fa quando, dopo un incidente stradale che portò ad una amputazione parziale della gamba sinistra si è sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico per poter recuperare una vita sociale quasi normale. Di qui l’azione di sensibilizzazione sui social con l’hashtag #Tagliatopervivere e l’idea di portare a temine un’azione eclatante proprio per rendere noto questa opportunità non ancora prevista dalla sanità pubblica.

Commovente l’ultima salita che ha visto Alessandro seguito dalla compagna Anna e da Daniele Cappelletti. Forse il momento più complicato dell’impresa perché alla stanchezza fisica si è aggiunta qualche difficoltà funzionale all’arto sinistro, quello amputato. E poi con il sorgere del sole il cielo di è tinto di azzurro con sfumature rosa e l’energia è tornata. “Mi è venuto il groppo alla gola – commenta nel piazzale della Funivia ad impresa conclusa – è mi sono scese le lacrime. Di colpo ho visto scorrere davanti agli occhi tutti questi anni, gli sforzi fatti, le persone che hanno creduto in me. Spero di aver lanciato un sasso nello stagno e un messaggio significativo: la tua vita dipende dalle tue decisioni indipendentemente da cosa di accade”.

Il prof. Giulio Sergio Roi (Università di Bologna medicina dello Sport e dell'esercizio fisico), che segue Alessandro nell’impegnativa prova assieme allo staff del Cerism di Rovereto, non ha dovuto fare gli straordinari: i parametri fisiologici dell’atleta paralimpico sono rimasti perfettamente in linea con il programma tecnico stilato alla vigilia: lo sforzo nella salita si aggira attorno al 70-75% del suo potenziale mentre i battiti si aggirano attorno ai 145 al minuto dopo aver raggiunto i 155 nella prima salita. Il via è avvenuto in una splendida giornata di sole dopo che negli ultimi giorni Alessandro ha svolto una serie di prove - allenamento effettuando varie ripetute di quattro - cinque salite, anche in condizioni meteo sfavorevoli, per testare da un lato le sue prestazioni atletiche e dall’altro di verificare il tracciato che dalla stazione a valle della Funivia di Mezzocorona porta alla stazione a Monte. “Paradossalmente è stata peggio – spiega Alessandro -: mi sono sempre allenato con 6-7 gradi di temperatura e trovarne di colpo 25 mi ha un po’ scombussolato i piani. Ma tutto è andato bene”.













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