MATERNITA'

Al centro medico di Arco arriva l'eterologa

Previste anche diagnosi pre impianto e "medical freezing". Aumentano le coppie che fanno ricorso alla procreazione medicalmente assistita



TRENTO. Per la prima volta in Trentino, presso il Centro di procreazione medicalmente assistita di Arco, sarà introdotta la fecondazione eterologa. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta provinciale.

"Dopo aver ampliato anche strutturalmente il Centro, abbiamo recepito i nuovi Lea nazionali ampliando l'offerta nel campo dell'infertilità. Prevediamo dei livelli aggiuntivi di assistenza, con la diagnosi pre impianto per verificare malattie genetiche trasmissibili, ma anche il 'medical freezing', cioè la conservazione dei gameti, ed anche il 'social freezing', cioè il reperimento di ovociti femminili diversi da quelli della coppia", spiega l'assessore provinciale alla Salute, Luca Zeni.

"L'infertilità ha bisogno di prevenzione: le nascite diminuiscono, le coppie che accedono alla fecondazione assistita aumentano. Non è una nuova malattia, le coppie decidono per vari motivi di fare figli più tardi, quindi l'informazione e la divulgazione dovranno essere forti e ci saranno progetti dell'Apss - commenta Arne Luehwink, direttore del Centro di procreazione medicalmente assistita di Arco."

"Altro elemento è la prevenzione: dobbiamo offrire alle persone la possibilità di conservare ovociti o spermatozoi in caso di malattie o condizioni genetiche che potrebbero ridurre la fertilità - aggiunge Luehwink -. La Provincia ha introdotto anche diagnosi pre impianto, per scovare eventuali problemi genetici. Oggi c'è la possibilità di evitare una futura gravidanza problematica: si offre alle coppie la possibilità di fare diagnosi all'embrione e poi provvedere a trasferire embrioni sani, un contributo per diminuire le sofferenze delle coppie e anche, in futuro, evitare malattie genetiche come talassemia o distrofia muscolare".













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