Aggressioni su bus e treni meno di 5 casi all’anno 

Ecco i numeri che la giunta provinciale aveva fornito a Fugatti nel 2017 Poche denunce, fra cui c’erano però situazioni gravi. Vigilantes? Sindacati divisi



TRENTO. Sono cinque all’anno (con una tendenza alla diminuzione) le aggressioni fisiche denunciate sui mezzi pubblici di Trentino Trasporti, autobus e treni. Il dato è stato comunicato dalla Provincia e si riferisce all’anno scorso, in risposta a un’interrogazione presentata da Maurizio Fugatti (all’epoca consigliere dell’opposizione, particolarmente attivo sul fronte della sicurezza sui mezzi pubblici) dopo un episodio accaduto a Trento. E ora Fugatti - divenuto governatore - ha annunciato una svolta sul fronte della sicurezza, con l’ipotesi (tra le altre) di un servizio di vigilanza esterno per garantire il controllo soprattutto dei treni che viaggiano lungo le ferrovie Trento-Malé e Valsugana, dove gli sono state segnalate situazioni particolarmente difficili.

I dati in realtà non restituiscono una situazione di particolare emergenza, anche se va detto che la tabella che riproduciamo in questa pagina si riferisce solo ai casi in cui il personale viaggiante ha riportato danni fisici, mentre sono più numerosi gli episodi di aggressioni verbali. In totale gli episodi denunciati da Trentino Trasporti sono nell’ordine di 10-15 all’anno (tra aggressioni verbali e fisiche) con una punta di 23 nel corso del 2015. Secondo le statistiche la situazione più calda è in realtà sui mezzi del trasporto urbano.

Ma al di là dei numeri, conta anche la gravità degli episodi e alcuni fatti di cui si sono occupate le cronache sono stati particolarmente gravi: sulla Valsugana - ad esempio - nell’agosto del 2016 un capotreno venne aggredito durante un normale controllo dei titoli di viaggio e finì al pronto soccorso con una prognosi di 10 giorni. È soprattutto per episodi del genere che i sindacati, nei giorni scorsi, hanno prospettato al governatore Fugatti una situazione allarmante dal punto di vista della sicurezza. Altre interrogazioni avevano ottenuto in risposta dati forniti da Trenitalia secondo cui - a livello regionale - ci sarebbero stati 6 casi di aggressione nel 2016, 8 nel 2017 e 5 nel 2018.

È una situazione tale da richiedere l’intervento della vigilanza privata? Questo verrà deciso nei prossimi giorni quando è previsto un incontro del governatore con i vertici di Trentino Trasporti.

Sul punto però i sindacati hanno manifestato qualche divisione, con Stefano Montani (Cgil) che aveva sostenuto la priorità dell’organizzazione dei trasporti rispetto alla sicurezza. Ma ieri è giunta la presa posizione di Massimo Mazzurana che ha commentato positivamente l’interesse della giunta provinciale per il trasporto pubblico (dopo tante attenzioni prestate in passato alle strade) ma anche definito opposizione da “prima Repubblica” quella dell’altro sindacato e poco rappresentativa del pensiero dei lavoratori di Trentino Trasporti.













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