M, l'orgia del calcio globale



Per capirci. Ti può riuscire di essere il procuratore di un calciatore conteso a suon di milioni. E se ti chiami Mino Raiola, per dirne uno, succede che Pogba passa dalla Juventus al Manchester United e che Raiola, per il solo fatto di essere il suo procuratore, si metta in tasca 25 milioni di euro. Chi scrive, considera il calcio moderno come giocattolo malato e drogato: ergo, considera quelli alla Raiola come prodotti di un mondo iniquo ed immorale. Considerazione personale e inattuale per capire il contesto nel quale si muove il nuovo libro di Pippo Russo, giornalista e scrittore tutto d’un pezzo, autentico mastino nel cercare di raccontare - parole sue - “la bolla speculativa del calcio giunta ormai al limite”. Con Gol di rapina ha delineato i contorni dell’economia parallela del calcio globale. Adesso, con M L’orgia del potere (Clichy edizioni, oltre 500 pagine) traccia in maniera superba, forte di una documentazione sterminata, la “controstoria” di Jorge Mendes, 50 anni, il padrone del calcio globale di cui sopra. Così lo tratteggia Russo: “Ricchissimo, potentissimo, vanta tra i suoi assistiti Cristiano Ronaldo, José Mourinhrussoo, e ha forte influenza su club del campionato portoghese come Benfica, Porto, Rio Ave, Sporting Braga, ma anche del campionato francese e di quello spagnolo (Atletico Madrid, Deportivo La Coruña). Soprattutto, realizza affari lucrosi coi club più ricchi e potenti del mondo: Real Madrid, Barcellona, Chelsea, Manchester United e Manchester City, Paris Saint Germain, Bayern Monaco. Inizia in Portogallo gestendo discoteche, fa presto strada nel mondo del calcio fondando l'agenzia Gestifute". Uno che nel 2015 - secondo la rivista Forbes - ha incassato 85 milioni di commissioni sui trasferimenti di calciatori. Ebbene, nessuno finora aveva mai raccontato il portoghese Mendes, il potentissimo M, in questo modo. Pippo Russo indaga anche sugli aspetti meno noti e più controversi a lui legati: e lo fa partendo dalla certosina ricognizione attorno al calcio portoghese. Perché  Portogallo e Argentina, afferma, sono i due paesi cruciali per lo sviluppo dell’economia parallela del calcio globale. Calcio globale che in M ha trovato il suo profeta. Milionario.













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