Il fascino del giorno più lungo dell'anno. Che ogni volta ci sorprende



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Era il 21 giugno di tanti anni fa e l'ordine, come sempre, era quello di tornare a casa prima del buio. Solo che quel giorno la notte pareva non arrivare mai.

Erano anni lontanissimi in cui le mamme facevano affidamento sul cielo per programmare il tempo dei figli: quando il cortile rimane all'ombra, quando tramonta il sole, quando scende il buio e via dicendo. Eventualmente si affacciavano alla finestra tra i palazzi e richiamavano a casa i figli, come la madre del mio amico P. che urlava a squarciagola dal quinto piano del condominio Cristo Re mentre lui - discolo - fingeva di non sentire.

Finita la scuola, prima di partire per le vacanze estive lasciando la città deserta, era tempo di serate lunghissime con i piccoli amici del quartiere. Torna prima che faccia buio, ma in quelle giornate senza fine non faceva buio mai.

Restiamo colpiti ogni anno (anche quelli tra noi che di stagioni ne hanno trascorse molte) di fronte alla magia del solstizio d'estate che ci regala ogni anno, più o meno il 21 giugno, la giornata più lunga. Il "più o meno" è d'obbligo perché il calendario delle stelle non coincide esattamente con quello dell'uomo ed è per far tornare i conti che ci siamo inventati l'anno bisestile. Quest'anno il giro di boa del sole sarà domani pomeriggio e in queste sere c'è sempre qualcuno che passeggiando dopo cena guarda il cielo, poi guarda l'orologio e - immancabilmente - si sorprende.

Quassù nel nord Europa, dove siamo in questi giorni, approfittiamo di giornate davvero sorprendenti (almeno per noi che veniamo dal sud) per arrostire le salsicce al tramonto. L'altra sera uno dei nostri due figli ha guardato l'orologio incredulo: Papi, sono le dieci e mezza! Allora, poiché mi piace fare il commediante, ho inforcato gli occhiali da sole e gli ho detto: ti ricorderai a lungo di questa cena in cui tuo padre, invece di spedirti a letto perché è tardi, ha acceso il barbecue in riva al mare per dimostrare a te (ma soprattutto per ricordare a sé stesso) che non fa male, almeno ogni tanto, lasciare che sia il cielo a dettare i nostri tempi.

Il giorno del solstizio d'estate viene festeggiato quasi ovunque nel mondo fin dall'antichità. Tra le ipotesi che cercano di spiegare l'esistenza dei dolmen in alcune parti del pianeta c'è pure quella che servissero a calcolare i movimenti del sole, insomma una specie di gigantesco calendario. Invece in Italia ci capita di festeggiare l'estate a ferragosto, quando ormai è (quasi) tutto finito. Eppure c'è gente che puntualmente si mette in viaggio per ammirare (dove la Natura lo concede) il grande spettacolo del sole di mezzanotte.

Nel giorno più lungo dell'anno approfittiamo dell'energia del sole e diamo il via libera ai nostri figli: se lo ricorderanno.













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