Trent’anni di promozione e in difesa della natura 

Il Parco Naturale Adamello Brenta festeggia l’istituzione con un libro La storia di un territorio da preservare e le immagini della fauna libera


di Elena Baiguera Beltrami


MADONNA DI CAMPIGLIO. Si potrebbe definire quasi un’opera vivaldiana rappresentando la sinfonia della natura con la stessa magia di immagini con la quale il celebre compositore rappresentò in musica l’alternarsi delle stagioni. A 50 anni dal PUP (piano Urbanistico Provinciale) che per primo introdusse le aree protette e a 30 anni dalla legge che istituì i parchi naturali del Trentino il corposo volume presentato a Madonna di Campiglio dalla dirigenza del Parco Naturale Adamello Brenta, ha dunque un valore prevalentemente commemorativo. Una galleria di immagini (182 in totale) di intensa suggestione, accompagnate da brevi testi, evocativi di suoni, profumi e colori che ad ogni stagione regalano un’esplosione di emozioni. Immagini della fauna selvatica dunque (caprioli, camosci, mufloni, l’orso, l’aquila, l’ermellino, la pernice bianca), ma anche la mano dell’uomo: i pascoli, la testimonianza delle guerre, l’agricoltura e l’allevamento. Una iniziativa che intende sensibilizzare la comunità su un impegno alla conservazione, ma al contempo regalare agli ospiti di un comprensorio vastissimo (620,51 chilometri quadrati) come l’areale del Parco, un incentivo a farsi promotori in proprio della tutela ambientale. “Il movimento d’opinione che avanzava l’idea dell’istituzione di un Parco fu attivo sia negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, che in seguito – scrive il presidente dell’Ente Joseph Masè nella prefazione. – Importanti le figure dei fratelli Videsott, padri dell’ambientalismo italiano. Le istanze di Gian Giacomo Gallarati Scotti, Vittorio Marchesoni, Benedetto Bonapace, Francesco Borzaga, Franco Pedrotti e Gino Tomasi, tra i tanti, chiedevano l’istituzione di un Parco capace di proteggere l’ultimo rifugio dell’orso sulle Alpi italiane e le meraviglie della Val di Tovel. I decenni passarono e finalmente il 6 maggio del 1988 la legge provinciale n° 18, promossa da Walter Micheli, ottenne l’approvazione dal Governo”. La sfida di affidare alle comunità locali la responsabilità gestionale dei parchi, inizialmente difficile, si rivelò vincente ed oggi si può dire che l’Ente sia riuscito a tutelare attivamente la Val di Tovel e, grazie al finanziamento dell’Unione Europea, a promuovere un progetto di conservazione faunistica molto ambizioso quale la reintroduzione dell’orso”. A presentare il volume gli autori Anna Demattè, Anna Sustersic e Filippo Zibordi, oltre al fotografo Alessandro Gadotti.













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