“Luce-Ombra”, una mostra tra Trentino e Bulgaria

Gli spazi di Torre Mirana per un percorso inedito che attraversa il mondo pittorico dell’artista trentino Luigi Penasa e della bulgara Selma Todorova



TRENTO

Gli spazi di Torre Mirana accoglieranno da domani la mostra “Luce – Ombra”, un percorso inedito che attraversa il mondo pittorico dell’artista trentino Luigi Penasa e di Selma Todorova, artista bulgara, per la prima volta, ospite di un’esposizione in Trentino. Selezionati dalla curatrice Nadejda Simeonova, da anni attiva fra le fila dello Studio d’Arte Andromeda, i due artisti si muovono in un ambito di ricerca prevalentemente rivolto alla rappresentazione della figura umana e dello spazio che la circonda.

Luce e ombra - elementi antitetici e complementari – sono le chiavi di accesso a due immaginari profondamente differenti. Nei dipinti di Selma Todorova il colore si fa mezzo per trattenere la “Luce”, che gli occhi trasmettono alla sua sensibilità artistica. Lo spettatore si trova così al cospetto di luoghi sospesi, cristallizzati nel tempo, che invitano al raccoglimento. Dentro questi paesaggi, densi e silenziosi, spesso legati all’esperienza di vita dell’artista, la mente si trova a ricalibrare le naturali priorità dell’esistenza. Nelle opere che hanno come focus il ritratto, il corpo umano viene invece sublimato e restituito in tutta la sua carica di umanità, attraverso una tecnica calda, che rimanda alla pittura classica, e che mette in evidenza, nei soggetti rappresentati, i momenti più poetici e intimi dell'esistenza.

Quello dell’artista Luigi Penasa è invece un universo surreale, ottenuto per sottrazioni e svuotamenti. In questi spazi prevale l’”Ombra”, che sta appena dietro o a lato del soggetto ritratto. Questa zona di oscurità diventa metafora della deriva quotidiana che costringe l’uomo alla solitudine e a una, continuamente rimandata, attesa di riscatto. Nella pratica dell’artista i ritratti, sempre rigorosamente in assenza di modelli, assomigliano a delle icone, magari coloratissime e ironiche, ma sempre in presenza di un alone do oscurità, che ne complica la visione nel tentativo di stimolare un dialogo senza mediazioni con lo spettatore. Sulla tela, la figura umana – vera protagonista della composizione – fluttua in uno spazio immaginario, acceso da colori e forme, motivi decorativi che di volta in volta assumono un significato preciso, divenendo spesso elementi unificanti di un intero ciclo di lavori. L’esposizione segna l’inizio di un progetto teso a promuovere una rete di scambi e contaminazioni fra due realtà artistiche e due comunità, quella trentina e quella bulgara, distanti geograficamente, ma vicine per tradizioni e storia. Questo dialogo aperto proseguirà nel mese di luglio, con la presentazione dello stesso corpus di opere a Sofia.













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