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La squadra dei trentini al secondo posto del “Festival del potatore”

Si trattava di una staffetta in cui bisognava potare dieci filari di vigne a testa in un tempo totale di 30 minuti e ha visto sul podio il gruppo composto da Giacomo Frizzera, Federico Huez e Radoslav Radosevic delle Cantine Ferrari. «Per noi è come una vittoria». Foto: Simonith e Sirch



SIENA. Si è tenuta all’Agricola San Felice di Castelnuovo Berardenga la seconda edizione del Festival italiano del Potatore 2024, ideato da Simonit&Sirch. 

La gara consisteva nel potare le vigne dell’azienda agricola San Felice ed erano presenti circa 100 partecipanti, provenienti da tutta Italia.  É il veronese Matteo Finezzo il miglior potatore della vite d’Italia, al secondo posto è arrivato Matteo Vecchia di Bologna e al terzo Umberto Capraro di Valdobbiadene.

Nella classifica delle squadre hanno partecipato anche tre trentini, arrivati al secondo posto. Si tratta di Giacomo Frizzera, Federico Huez e Radoslav Radosevic delle Cantine Ferrari di Trento. Il primo posto se lo sono aggiudicato in questo caso i Largoni Boys, ovvero Marco Cecchetto, Nikolas Marson, Marco Gregoris dell’Azienda Giorgio Cecchetto di Motta di Livenza e al terzo posto Emanuele Guolo, Michele Martinazzo e Giovanni Perin della Tenuta Castaldo di Cornuda (TV).

E’ stata una gara emozionante e giocata sul fil del rasoio, in cui i concorrenti si sono messi in gioco con perizia e passione. «Non avevamo nessuna aspettativa visto che si doveva potare il cordone speronato e nella nostra realtà in Ferrari non ne abbiamo – hanno dichiarato i trentini Frizzera, Huez e Radosevic – quindi senza nessuna pressione abbiamo messo in atto nostre conoscenze, nessuno si aspettava il secondo posto. Per noi, quindi, è stata come una vittoria».

A giudicarli, la giuria composta da Marco Simonit, Pierpaolo Sirch, dai tecnici S&S Vine Master Pruners e dai giudici internazionali Rodrigo Soto (Az. Quintessa in California), Anna Jorgensen (Az. Cortes de Cima in Portogallo), Matt Strugnell (Az. Ridgeview in UK) e Philippe Kuntzmann.













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