Al Louvre la Libertà che guida il popolo ritrova i colori



Dopo oltre 6 mesi di restauro, i visitatori del Louvre scopriranno, da giovedì, i veri colori di uno dei quadri più simbolici della storia della pittura: La Libertà che guida il popolo, di Delacroix, ingiallito dopo anni e ora riportato all'antico splendore.
    "Siamo la prima generazione che riscoprirà i colori di Delacroix" ha commentato con soddisfazione il direttore del dipartimento pittura del Louvre, Sébastien Allard.
    Il quadro, che al di fuori del Louvre ha potuto essere ammirato soltanto a Lens, nel nord della Francia, e in Giappone nel 1999, rappresenta l'allegoria della Libertà: una donna con il seno nudo che impugna ed alza una bandiera con i colori francesi su una barricata, fra gli insorti nel cuore di Parigi. Fu dipinto da Eugène Delacroix nel 1830. "Finora - ha sottolineato Allard - si perdeva la ricchezza dell'intensità cromatica, i diversi piani, i bianchi, le ombre, tutto era uniformato sotto strati giallastri".
    Negli anni, infatti, ben 8 strati di vernice erano stati applicati al quadro per ravvivare i colori, che alla fine erano ridotti una massa uniforme gialla e scura, nella quale polvere e sporcizia peggioravano le cose. L'ultimo restauro risaliva al 1949, ora l'operazione portata a termine fa emergere i grigi, i neri, i toni scuri e i bianchi che illuminano di nuovo la tela, a cominciare dal fumo bianco che esce dalle armi e dalla polvere che sale dalle barricate. In altol il cielo blu sopra le torri di Notre-Dame sullo sfondo.
    Il grande quadro - 2,60 metri di altezza, 3,25 di larghezza, senza la cornice - arrivò al Louvre nel 1974. E' appartenuto sempre allo stato, che lo acquistò nella prima sua esposizione pubblica nel 1831. Rappresenta la rivoluzione del luglio 1830 ma via via è assurto a simbolo della Rivoluzione in senso generale, della Marianna effigie della Francia, della Repubblica francese, e più in generale della Francia stessa. Fu l'immagine dei manifesti affissi al momento della liberazione di Parigi, nel 1944, nella sua storia ha trovato posto su banconote e francobolli. (ANSA).
   









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