la sorpresa

Un “escape game” per insegnare la filosofia

Con giochi e degustazioni dell’impresa culturale “Filos Eventi”a Borgo, Lucia Ferrai punta a superare le lezioni tradizionali


Johnny Gretter


TRENTO. La filosofia, fin dall’antichità, è spesso stata una disciplina difficile da trasmettere al grande pubblico. Per questo, molti filosofi e autori hanno tentato di parlarne in modo più piacevole e accessibile.

Platone raccontava la sua idea stato ideale attraverso il dialogo. Lucrezio spiegava ai romani, popolo digiuno di filosofia, le idee materialiste di Epicuro usando la poesia. Oggi, divulgatori e youtuber come Rick DuFer avvicinano le persone alla disciplina grazie a video e saggi dal titolo accattivante come “Seneca tra gli zombie. Guida filosofica di sopravvivenza”.

Lucia Ferrai, fondatrice dell’impresa culturale Filos Eventi di Borgo Valsugana, ha scelto un modo ancora diverso per raccontare la filosofia, con degustazioni di vini, cineforum e persino un escape game.

Lucia, puo spiegarci com’è nato il progetto Filos Eventi?

Tutto è iniziato nel 2015, pochi anni dopo essermi laureata. Volevo parlare di filosofia alle persone senza spaventarle o usare toni troppo accademici. Fare l’insegnante, per me, non era la via giusta: volevo portare la filosofia fuori dal contesto scolastico, dove il passaggio di conoscenze è spesso unilaterale. Così, ho iniziato a organizzare approfondimenti a tema filosofico nelle biblioteche della zona e man mano ho arricchito il progetto con altre attività. Ho tenuto conferenze nelle scuole e organizzato cineforum in cui, assieme al pubblico, riflettevo su film che contengono importanti messaggi sulla società. Ho aperto un sito (www.filoseventi.it) e dei profili Facebook e Instagram. Alla fine, si sono aggiunte le iniziative, come degustazioni di vini, un escape game ambientato in una foresta e un progetto di riqualificazione del sentiero che collega Borgo e Ronchi. Attività più ricercate, che non si trovano spesso.

Partiamo dalle degustazioni: in che cosa consistono esattamente? Aiutano a divulgare certi temi più ostici discutendone in un ambiente rilassato?

In realtà non si tratta solo di occasioni in cui parlare di filosofia davanti a un bicchiere di vino. Ogni degustazione è incentrata su un tema filosofico, collegato al concetto di ebrezza o al valore culturale del vino. Platone aveva ambientato una delle sue opere, il Simposio, in un banchetto ateniese e anche per Nietzsche era fondamentale il concetto di “ebbrezza di vita”: il vino si presta molto bene a essere collegato a temi filosofici. Così, una di queste degustazioni era dedicata alla “filosofia del vino”: nella storia, la filosofia molto spesso accompagnava banchetti e simposi, mentre il vino era ritenuto un simbolo di verità. Un’altra degustazione s’intitola “Generazione d’annata”, dedicata ai dannati della filosofia, come Baudelaire o Nietzsche, persone che trasmettevano la loro ebbrezza di vita con la poesia o le loro idee.

Ci racconti dell’escape-game a cui sta lavorando. Cosa c’entra la filosofia con un’esperienza simile?

È un progetto in cui Filos Eventi collabora assieme all’Officina delle Nuvole, un’associazione di Borgo che ha lo scopo di creare un legame tra filosofia e natura. Abbiamo vinto un bando della Fondazione Valtes, per un’iniziativa a tema ambientale, proponendo di organizzare un gioco simile a un’escape room, ma ambientato invece in una foresta da cui i giocatori dovranno fuggire ritrovando oggetti e risolvendo enigmi. Il tema del gioco, ancora in fase di lavorazione, è quello della transizione ecologica e della crisi ambientale, che non sarà trattato in modo eccessivamente cupo e ansiogeno. Nello scegliere la storia e i temi alla base del gioco ci siamo posti diversi quesiti di carattere filosofico. Il gioco deve far pensare ai problemi ambientali come a una catastrofe inevitabile oppure che sia comunque possibile un’azione attiva? Deve far pensare alla natura come a qualcosa di malvagio? Qualcosa di cui l’essere umano è padrone?

Qualche dettaglio in più sulla riqualificazione del sentiero tra Borgo e Ronchi?

Anche questo è un progetto fatto in collaborazione con l’Officina delle Nuvole, finanziato dal Piano Giovani di Zona di Valsugana e Tesino. Assieme alla comunità stiamo pulendo e ripristinando vecchie mulattiere, per poi trasformarle in un percorso tematico dedicato alla filosofia della natura. Prima di tutto abbiamo organizzato alcuni incontri a Borgo e Ronchi in cui abbiamo chiesto ai cittadini che insegnamenti hanno appreso della natura durante la loro vita. In seguito, abbiamo coinvolto tre tirocinanti del corso di Filosofia dell’Università di Trento, che si occuperanno di prendere le suggestioni della comunità e collegarle a frasi di importanti filosofi. Queste didascalie verranno inserite su una serie di insegne che costituiranno il percorso filosofico vero e proprio.

A volte la filosofia può sembrare una disciplina un po’ polverosa e difficile da divulgare. Invece le sue iniziative mostrano che può avere spazio anche al di fuori dell’ambiente scolastico o accademico.

Sicuramente: molte persone mi dicono che la filosofia è inutile e poco pratica. Secondo me, paradossalmente, è una delle discipline che ha più attinenza con la vita e la praticità. Aiuta a sviluppare la capacità di porsi continuamente domande, in un’epoca in cui la maggior parte delle persone cerca di fuggire dal dubbio. Penso che la filosofia sia qualcosa che le persone hanno già dentro di sé: ognuno ha le proprie domande, la propria idea del mondo e della vita che vuole avere. In questo, la filosofia è di grande aiuto, uno strumento per cercare di capire meglio come stare al mondo, e capire se stessi per vivere in modo più sereno.

 













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