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Walter Endrizzi cerca il “bis” dopo il bronzo di Pechino

TRENTO. Walter Endrizzi a Londra, per rincorrere una medaglia. Domani mattina, nell'ultima giornata delle Paralimpiadi londinesi, il forte atleta di Dermulo sarà impegnato nella maratona categoria...



TRENTO. Walter Endrizzi a Londra, per rincorrere una medaglia. Domani mattina, nell'ultima giornata delle Paralimpiadi londinesi, il forte atleta di Dermulo sarà impegnato nella maratona categoria T46, quella riservata agli amputati, pronto a confermare (e perché no, anche migliorare) il terzo posto del 2008. A Pechino, infatti, il 45enne atleta trentino tesserato per le Fiamme Azzurre fu autore di un vero e proprio “numero” nella gara che segnò il suo esordio ad una Paralimpide, capace di infilarsi al collo una sfavillante medaglia di bronzo dopo che, proprio nel periodo di preparazione in vista della rassegna a cinque cerchi, era stato vittima di una fastidiosa pubalgia che lo costrinse a 15 mesi di stop. In terra cinese, il tenace runner noneso chiuse splendido terzo a cinque minuti dal vincitore, il messicano Santillan, tagliando il traguardo in 2 ore e 32 minuti e accogliendo quel terzo posto come una vittoria.

Domani, quindi, ci sarà una nuova sfida per Endrizzi, 45enne tesserato per le Fiamme Azzurre che in carriera vanta anche una medaglia di bronzo iridata, conquistata ai campionati del mondo del 2006, ad Assen, senza dimenticare le pur importanti partecipazioni a numerose maratone, tra cui anche quella di New York nel 2007.

Classe 1967, il maratoneta di Dermulo è arrivato tardi all’atletica leggera, dopo essere stato costretto a rinunciare al primo amore di giovinezza, il ciclismo, disciplina che aveva praticato fin da piccolo seguendo le orme del padre Egidio, ciclista di razza in gioventù con i colori dell’Anaune. Un incidente in bicicletta aveva costretto Endrizzi a lungo in un letto di ospedale per lesioni alla spalla sinistra, una menomazione che lo ha costretto anche ad anni di distanza a correre con la fasciatura. L'esordio nel mezzofondo paralimpico di Endrizzi è datato 2002, lui che, dopo il brutto incidente e l'abbandono forzato delle due ruote, si dedicò alla montagna, la sua più grande passione. Mentore dell'Endrizzi mezzofondista e maratoneta è stato un altro Endrizzi, l'esperto allenatore Pierino, che fin da subito notò in quel ragazzo timido e schivo le doti dell’atleta vero. Così è nato il maratoneta paralimpico trentino, quello che, domani mattina, si lancerà alla rincorsa di un nuovo sogno a cinque cerchi, con l'obiettivo di fare ritorno in Val di Non con un nuovo e prezioso souvenir londinese in valigia. (l.f.)













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