Vinatzer: «Oserò di più, adesso voglio la vittoria» 

Sci alpino. Intervista al 21enne altoatesino terzo alla 3Tre di Madonna di Campiglio: «Dopo l’appendicite del mese scorso mi do un 9,5. Ora cercherò la continuità su tutte le piste»


LUCA FRANCHINI


Trento. Un brindisi con i compagni di squadra nel post gara. Poi via a casa, per passare il Natale in famiglia e per preparare il fitto mese di gare di gennaio. Dopo aver conquistato il primo podio stagionale - il secondo della carriera - a Madonna di Campiglio, Alex Vinatzer ha un nuovo obiettivo da raggiungere. «Voglio la prima vittoria in Coppa del Mondo». Prima, però, un po’ di riposo. «Per quattro giorni non toccherò gli sci, poi riprenderò ad allenarmi e a pensare all’intenso mese di gennaio».

Nel day after dello show offerto sul pendio del Canalone Miramonti, il 21enne gardenese è sereno. La serenità tipica di chi conosce il proprio valore e sa di averlo messo in pista nelle due attese gare di casa, Alta Badia e Campiglio. «Era importante partire bene – spiega Vinatzer – I primi due slalom della stagione mi lasciano tanta sicurezza, quella che ho trovato nella mia sciata. Ho capito come devo aggredire la pista e dove posso fare meglio».

Dove ad esempio? «Devo essere ancora più aggressivo, andare ancora di più all’attacco, spingere di più», replica l’altoatesino. A quel punto, il quarto e il terzo posto conquistati nei due slalom regionali potrebbero diventare vittorie.

Vinatzer si è piaciuto sia sulle nevi altoatesine che su quelle trentine, indipendentemente dal risultato. «Sono due gare completamente diverse e il fatto che io sia riuscito ad andar forte in entrambe mi fa ancora più piacere», commenta il gardenese, che come voto si dà un 9,5. «Sarebbe un 8 se il mese scorso non avessi dovuto sottopormi all’operazione di appendicite – precisa Alex - Mi do un voto più alto per tutti i casini con cui ho dovuto fare i conti nell’ultimo periodo. E anche per il numero di pettorale che, soprattutto a Campiglio, non mi avvantaggiato rispetto ad altri».

Segno che c’è ancora margine per l’azzurro, che sa di dover essere perfetto per mettersi tutti alle spalle. «A Campiglio i primi 15 erano racchiusi in 80 centesimi – spiega ancora Vinatzer – Su una pista tosta come il Canalone Miramonti, mica su un pendio qualunque. Il livello è altissimo. Se sei davanti e fai un errore, non solo perdi il podio, ma rischi di uscire dalla top 15».

A gennaio sarà uno slalom dietro l’altro. Si inizierà a Zagabria (dove l’altoatesino conquistò il primo podio in Coppa del Mondo nel gennaio scorso), poi ci saranno le classicissime di Adelboden, Wengen, Kitzbühel e Schladming, a precedere la trasferta francese a Chamonix.

«Voglio trovare continuità su tutte le piste – commenta il forte slalomista delle Fiamme Gialle – Certo, Kitz e Schladming hanno qualcosa di speciale, anche se senza pubblico sarà diverso. Mentre scendo io non sento quasi niente, ma l’atmosfera all’arrivo è tutt’altra cosa. A Campiglio mi è mancato poter festeggiare assieme ai tifosi italiani».

Alex trascorrerà il Natale assieme alla sua famiglia, proprietaria di un grande albergo a Selva Gardena. «Per ora l’hotel è ancora chiuso – racconta Vinatzer – È un momento difficile per tutti. Bisogna avere pazienza e fiducia».

Di fiducia il gardenese ha fatto il pieno a Campiglio, ma tutta la squadra italiana ha dimostrato di star bene. «In allenamento andiamo tutti forte – conclude Alex – Non tutti sono ancora riusciti a esprimersi al meglio, ma vedrete che in gennaio riusciranno a farlo. Io devo molto ai “senatori” Mölgg, Razzoli e Gross. Ho imparato tanto da loro. Da parte mia, cerco di portare un po’ di entusiasmo, che spero sia di aiuto anche a loro».

Dei Mondiali di Cortina, al momento, Alex preferisce non parlare. «Se ne parlerà a febbraio» ci dice. Magari con la prima vittoria in Coppa del Mondo della carriera in bacheca.

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