Un nuovo colpo di scena Peghini “riapre” al Trento

È una delle tre ipotesi al vaglio del presidente della Fersina, che però potrebbe anche affrontare la Serie D da solo a Pergine o scendere in Seconda Categoria


di Daniele Loss


TRENTO. Del doman non v'è alcuna certezza. I giochi si riaprono e il presidente del Trentino Calcio (ex Fersina Perginese) Francesco Peghini sfoglia la margherita. Tre, a ieri, le ipotesi che balenavano nella testa del massimo dirigente giallonero. Una cosa è certa: la presenza in Eccellenza del Trento Calcio 1921 impedisce di fatto all'A.C. Trentino di sbarcare nel capoluogo e affrontare il torneo di Serie D. Così la pensano le istituzioni, ma anche i soggetti imprenditoriali che si erano detti disposti ad affiancare Peghini nella nuova avventura.

Ipotesi 1, che è anche la più sorprendente. Il canale di dialogo con i vertici del Trento Calcio 1921 si è infatti riaperto negli ultimi giorni. Per non perdere la categoria, e dunque i diritti sui giocatori di sua proprietà (Matteo Bazzanella, Lleshi, Bertoldi – quest'ultimo in prestito al Bozner – tanto per citarne alcuni, più i ragazzi del settore giovanile) e l'ormai “famoso” contributo provinciale di 120mila euro per il rifacimento delle tribune dell'impianto di viale Dante, Peghini sta prendendo nuovamente in considerazione la possibilità di “cedere” i diritti della Serie D alla società di via Sanseverino. L'imprenditore perginese diventerebbe dunque presidente “pro tempore” dell'A.C. Trento e, una volta ceduti i “suoi” giocatori e recuperato il contributo, si farebbe immediatamente da parte. Il problema? I tempi per percepire il contributo sono tutt'altro che stretti e l'attuale presidente della Fersina vorrebbe invece farsi da parte immediatamente. La denominazione sociale? Non sarebbe un problema: in questo caso il Trento Calcio 1921 non s'iscriverebbe all'Eccellenza e l'A.C. Trentino potrebbe cambiare denominazione (ci sono i tempi per farlo) in A.C. Trento.

Ipotesi 2: per mantenere la categoria, e di conseguenza anche quanto elencato sopra, Peghini torna a Pergine Valsugana e iscrive personalmente la squadra in serie D proseguendo l'attività come Fersina Perginese. Il tutto, ovviamente, con un budget decisamente inferiore rispetto a quello della scorsa stagione. La squadra sarebbe composta in gran parte da giovani e da qualche over del posto. Le possibilità di salvezza sarebbero assai ridotte, ma la categoria e gli investimenti sarebbero salvi.

Ipotesi 3: Peghini perde definitivamente la pazienza e decide di mollare tutto. A quel punto, rinunciando alla proprietà dei giocatori (che sarebbero automaticamente svincolati) e al contributo provinciale, il presidente della Fersina decide di tornare a Pergine e iscrive la squadra al campionato di Seconda Categoria, con lo scopo di garantire la prosecuzione dell'attività giovanile nella città valsuganotta. Al momento si tratta dell'ipotesi più remota, ma non è comunque escludere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: un fremito dal Trentino irredento

La guerra infuria in Europa, gli uomini tra i 16 e i 50 anni sono al fronte, mentre l’Italia fa i conti con una disoccupazione crescente. In Trentino, come altrove, si dibatte sulla neutralità italiana, criticata dagli “energumeni della parola”. Tra le voci più sonore, quella della fazione che si batte per la “redenzione”, la liberazione dal giogo austriaco.