Calcio Serie D

Tutto vero: il Levico è a metà classifica

Manfioletti: «Bravi, ma per salvarsi serviranno 40 punti»


di Daniele Loss


TRENTO. Otto punti in sei partite: alzi la mano chi, a metà agosto, a Levico Terme e dintorni non avrebbe messo cento firme ad una simile classifica dopo il primo mese di campionato. È tutto vero: la società gialloblù ha avuto la certezza di essere ripescata in serie D solamente un paio di settimane prima della sfida di Coppa Italia e a meno di 30 giorni dall’inizio del campionato e ora si ritrova – con pieno merito – a metà classifica dopo quattro risultati utili consecutivi (due vittorie e altrettanti pareggi) con un ruolino di marcia praticamente perfetto in chiave salvezza.Bravi tutti, almeno sino ad ora: applausi per chi ha costruito la squadra senza sapere in quale categoria avrebbe militato il Levico Terme, bravissimo chi ha preparato la squadra ragionando sempre e solo in ottica serie D, per non farsi trovare impreparati nel momento dell'eventuale ripescaggio e chapeau anche per i giocatori, che non hanno mai pensato all’eventualità di giocare in Eccellenza, ragionando esclusivamente sulla Serie D. Lìestate è stata lunga, travagliata e ricca di colpi di scena di cui la dirigenza avrebbe fatto volentieri a meno. Poi il Rende, praticamente in extremis, ha vinto la propria “battaglia” nei tribunali sportivi ed è stata grande festa pure per i termali: il direttore generale Marco Melone e il direttore sportivo Claudio Ferrarese hanno “limato” l’organico con gli ultimi necessari inserimenti (senza strafare e, soprattutto, senza ricorrere ai “famosi” extrabudget) e consegnato al tecnico Stefano Manfioletti una rosa ampia, “affamata” ed equilibrata. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

«Credo sia superfluo affermare che siamo soddisfatti – commenta l’allenatore gialloblù – e il riferimento non è esclusivamente alla classifica. Il primo obiettivo era quello di allestire un organico competitivo e in grado di lottare per quello che è il nostro obiettivo stagionale, ovvero la salvezza, e mi sento di poter affermare che ci siamo riusciti. I risultati sono stati positivi: i tanti nuovi arrivati si sono calati molto bene nella realtà di Levico e chi non conosceva la categoria sta dimostrando di averla assimilata. Poi non abbiamo fatto nulla, quindi possiamo essere contenti, ma dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo percorso nemmeno un quarto del cammino».

Ecco, appunto, andiamo subito a bomba: quanti punti serviranno per salvarsi? «Tanti – se la ride Manfioletti – perché le squadre sono diciannove e, soprattutto, in questo girone non ci sono formazioni “materasso” o in evidente difficoltà. Il livello del raggruppamento è elevato, tutte le formazioni dispongono di under di qualità e, non è una frase fatta, di partite facili non ne esistono. E, mettiamoci in testa, che con il passare delle settimane le difficoltà aumenteranno. Quanti punti? Almeno 40, senza dubbio».

Passi per l'esordio contro il Pontisola, avversaria di tutto rispetto, ma poi il Levico ha messo in mostra un’invidiabile solidità difensiva. Ed è risaputo che, per salvarsi in categoria, è fondamentale prima di tutto non prenderle. «Ci stiamo applicando parecchio, ma non solo in fase di non possesso. Quello che sto apprezzando molto da parte dei ragazzi è che c’è la voglia di giocarsi le partite a viso aperto, cercando di sviluppare una nostra manovra. Insomma: non ci difendiamo e basta. Anzi».

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