Tutti pazzi per l’Aquila dei record
Basket. Centinaia di tifosi ad accogliere i giocatori neopromossi in serie A. La festa in centro
TRENTO. Via Oriola, ore 17 e 30. Mamma, papà e figlio passeggiano tranquillamente guardando le vetrine. Cosa c'è di strano? Lo strano è che la mamma indossa una t-shirt bianconera con scritta “ Buscaglia sindaco”, il papà quella “Playoff Aquila” ed il piccolo quella dell'Aquila Basket. Che succede? Sta per iniziare la festa bianconera per la promozione e molti, ma proprio tanti hanno deciso di condividere con gli appassionati questo stupendo momento. Tutto era cominciato nel primo pomeriggio, quando il pullman dell'Aquila era arrivato all'area ex Zuffo: la VI Legione era la ad aspettare i giocatori, ma non solo. C'erano altri tifosi ed è iniziata la fila per fare la foto con Baldi Rossi che reggeva la Coppa, che significa:promozione. Toto Forray, ha lasciato il codino a Capo d'Orlando. Il taglio? Di Elder. Poi il liberi tutti, per qualche ora di riposo: dopo la partita la squadra era andata subito in aeroporto per ripartire appena possibile alla volta di Verona e poi di Trento. Alle 18 davanti al Bar Plan di Largo Carducci, duecento persone attendono solo loro: gli eroi del venerdì sera. Ad un davanzale è appeso uno striscione che dice:” Vola Aquila è serie A”. Il primo boato, è per Triche che come tutti i compagni indossa la maglietta della promozione: “ It's Real Aquila”. Brandon sembra non capire il significato di quella muraglia umana, che applaude e scandisce il suo nome. Si ferma, guarda quasi impaurito e poi il sorriso arriva ad illuminare il suo volto, grazie ad un' onda di bambini che gli corrono incontro per chiedergli una foto e l'autografo. Il secondo è il capitano: Toto Forray. Nessuna sorpresa, per lui, come per Pascolo, Spanghero, Santarossa e Fiorito, questa è una festa già vista. Esattamente la seconda dopo quella per la promozione in Lega Due. Arriva Lechthaler che non riesce ad uscire dal blocco che gli fanno i bambini. Per lui la foto più simpatica: sulla sua mano aperta, scompare quella di un bambino. Cento volte più piccola? Forse, ma il contrasto è davvero bello. I giocatori arrivano alla spicciolata: chi da via Galilei, chi dal centro causando un'onda che si sposta da destra a sinistra. Sorpresa, Pascolo non ha il kilt scozzese indossato per la festa di due anni fa. Mentre è fermo a firmare autografi, il commento tra due mamme:” Però che figo, proprio un bell'uomo” Leggermente in disparte una ragazza osserva la scena: indossa la maglia numero 7, quella di Pascolo e non si nega (anzi) per una foto abbracciata al centro dell'Aquila. Latin lover. Chiude la serie coach Buscaglia: un'ovazione. Largo Carducci è tutta per lui. Poi via alla festa vera e propria. I giocatori sono tutti li, a disposizione della città. Si beve, si scherza e si ripercorre questa straordinaria stagione. Paolo Marchetti, figura storica dell'Aquila Basket:” Incredibile, se solo penso che ero uno di quei cinque tifosi che seguivano la squadra alle Fogazzaro prima ed il PalaBocchi poi. Tutto questo? Di più di un sogno, perché era inimmaginabile.”