Volley SuperLega

«Sono Kovacevic, mi piace prendermi responsabilità»

La Diatec Trentino ha presentato il suo nuovo schiacciatore serbo: «Orgoglioso di essere qui, giocheremo per arrivare in fondo. Sempre»


di Nicola Baldo


TRENTO. «O lo sei o non lo sei. Ed io voglio esserlo. Mi piace prendermi delle responsabilità». L’oggetto della domanda è se si aspetta di essere un punto di riferimento in campo. La risposta di Uros Kovacevic è secca, semplice, ma anche molto chiara. Lo schiacciatore serbo arriva a Trento con addosso le stigmate di trascinatore. Di giocatore che dovrà portare in dote l’agonismo e quel carattere che in alcuni momenti chiave delle partite possono essere decisivi.

«Uros è un giocatore importante – l’ha battezzato così Bruno Da Re – volevamo lui, volevamo un giocatore serbo che portasse il carisma ed il carattere forte tipico della sua etnia. Da Uros ci aspettiamo tutta la sua grinta, quella sua voglia di metterci sempre il cuore e la faccia. È un giocatore che gioca in modo molto grintoso, che ama incitare la folla, che ama il contatto con il pubblico e sentire il calore del pubblico».

Nelle sue prime ore da giocatore della Diatec lo schiacciatore serbo si è portato dietro un’estate, l’ennesima, giocata su livelli alti con la sua nazionale. E quella medaglia di bronzo conquistata all'Europeo in Polonia pochi giorni fa. «Arrivo a Trento con tanto orgoglio di far parte di questo club che nella sua storia ha vinto davvero tanto – ha esordito lo schiacciatore mancino – Questo è un gruppo giovane, con caratteristiche ben precise, con un’energia ed un’atmosfera molto importante. Oltre che con giocatori di qualità, come i nazionali italiani oppure Eder o Zingel».

Si ricompone così il trio già visto all’opera a Modena. Quello composto da Bruno Da Re, Angelo Lorenzetti ed Uros Kovacevic, con general manager ed allenatore che hanno voluto fortemente il mancino serbo prima in Emilia ed ora a Trento. «Angelo per me è stato più di un allenatore, è stato un po’ come un secondo padre - ha ammesso Kovacevic – mi ha aiutato tantissimo quando sono arrivato in Italia, a Modena, ero giovanissimo e non conoscevo la lingua. Credo che il palmares di Angelo parli per lui, faccia capire subito che grande allenatore sia Lorenzetti». Ed ora Uros, giocatore con un bagaglio tecnico impressionante, schiacciatore per certi versi atipico, più brasiliano che serbo vista la fantasia e l’imprevedibilità dei suoi colpi, potrà e dovrà cercare il feeling giusto con Simone Giannelli ed il gioco veloce della Diatec. «Giannelli è Giannelli - spiega – una volta in Nazionale di lui Podrascanin mi disse “Anche giocassimo cinque partite di fila contro la sua squadra, lui per cinque volte di fila riuscirebbe a cambiare la sua tattica di gioco”. Sono davvero contento di giocare ora con lui, penso servirà solo un po’ di tempo per trovare le giuste intese».

Parlare di obiettivi, suoi e di squadra, è fin troppo facile. «Trento giocherà sempre per arrivare fino alla fine di ogni manifestazione. E vincerla. Purtroppo lo scorso anno hanno perso tre finali, ma vuole anche dire che a tre finali ci sei arrivato».

Vettori, Lanza e Giannelli avranno una settimana di riposo dopo le fatiche azzurre e si aggregheranno al gruppo lunedì 25 settembre, Hoag arriverà due o tre giorni prima della Supercoppa. Nelle due amichevoli contro Japan Tobacco e Piacenza, mercoledì sera e sabato alle ore 16, si vedrà così all’opera ancora una Diatec non al completo.

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