«Rock Master è laboratorio e sperimenteremo novità» 

Dietro le quinte del Mondiale. Il direttore tecnico Angelo Seneci perplesso sulle scelte del Cio per le prossime Olimpiadi: «Il Ko Boulder che abbiamo sarebbe perfetto per una finale»



Arco. Il dialogo con gli addetti ai lavori di Angelo Seneci, direttore tecnico dei Campionati Mondiali Giovanili di arrampicata sportiva, è fittissimo, dai ragazzi che presidiano le entrate ai più alti ufficiali della federazione, con i quali passa con facilità dal francese all’inglese; in fin dei conti il coordinamento è essenziale affinché la catena di montaggio funzioni e gli ingranaggi non abbiano intoppi fino alla fine: «Con alcuni official ci conosciamo da anni – afferma Seneci - anche da prima degli eventi IFSC internazionali. Ormai c’è feeling, ci comprendiamo al volo e insieme troviamo soluzioni veloci a qualsiasi problema. I technical meeting servono anche a questo».

L’esordio della disciplina alle Olimpiadi di Tokyo 2020 è imminente, dove però il CIO lascerà spazio ad una sola medaglia (in combinata tra lead, speed e boulder), “trovata” che lascia perplesso Seneci: «Si potevano trovare altre soluzioni, io avrei forzato un po’ di più la mano. Va bene mostrare tre discipline per non ucciderne due (lead e boulder), ma si poteva anche fare un sistema simile al duello, sarebbe stato più televisivo. Con il format scelto si rischia di tagliare fuori dalle gare atleti importanti e forti dando molta rilevanza al fattore mediatico. Si rischia anche che l’atleta vincitore dell’ultima prova non vada a podio. Un pathos che si perde con la combinata. A Parigi (2024) ci sarà una combinata boulder e lead, con speed a parte, ed ha più logica. Il boulder, per com’è ora, è penalizzante per la televisione: a livello di audience, agli ultimi mondiali giapponesi è stata una catastrofe. La federazione dovrebbe osare di più».

E come spesso accade, Arco tenterà di intraprendere una via differente che probabilmente verrà “imitata” in futuro: «Faremo vedere un nostro format ad Arco e vedremo come andrà. La fortuna del Rock Master è che da sempre può essere un laboratorio, anche se, come tutte le grandi strutture, l’elaborazione è lenta. Ma qui possiamo fare quello che vogliamo e sperimentare, e sicuramente sperimenteremo. Il KO Boulder che abbiamo sarebbe perfetto per una finale olimpica, dal punto di vista regolamentare non è così diverso dall’attuale format di altre discipline come il salto con l’asta, è immediato».

Dalla parte tecnica a quella strutturale, il Mondiale Giovanile appena trascorso è stato un successo, il presidente della SSD Arrampicata Sportiva Arco Mario Morandini ne ha tratto le conclusioni: «Ritengo che gli atleti siano rimasti non solo entusiasti ma anche che si siano sentiti accettati e coinvolti, creando relazioni non solo a livello umano, ma anche con il nostro ambiente, il nostro mondo e la città di Arco, che è legata al mondo dell’arrampicata. Queste relazioni forse adesso non le vedremo, ma si riveleranno in futuro. Come per gli anni precedenti, spero che il trend possa proseguire e che il modo di poter offrire quanto serve per fare arrampicata ad alto livello (ma non solo) sia il modo migliore per continuare nei prossimi anni. In futuro Arco potrebbe fare tante proposte per il mondo dell’arrampicata: le regole sono fatte per codificare gli sport nel momento in cui essi nascono, ma è altrettanto vero che le regole possono essere aggiornate e modificate - conclude Morandini -. L’aggiornamento e la modifica passano attraverso dei momenti di prova, di controllo e certamente noi suggeriremo qualcosa dal punto di vista tecnico. È chiaro che avere a disposizione le infrastrutture adeguate che permettano di creare le condizioni per avere o per provare nuove formule sia condizione indispensabile».













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