Ciclismo

«Questo è il vero Moreno Moser»

Dopo il bronzo nella crono degli Europei, il cembrano ci riproverà ai Mondiali: «Ma prima 4 corse»


di Luca Franchini


TRENTO. «Forse ho perso un po’ di freddezza a livello tattico, un po’ dell’istinto da killer che ti permette di aspettare il momento giusto e di far male, ma nel 2016 mi sono rivisto il corridore che ho sempre pensato di essere». I piazzamenti al Giro d’Italia e alla Vuelta, lo splendido bronzo europeo nella crono e l’impresa mancata di poco nella corsa in linea della rassegna continentale di Plumelec, vinta da Sagan, hanno restituito a Moreno Moser la consapevolezza smarrita, quella tipica di un corridore che fin da giovane ha dimostrato di avere talento e numeri assoluti. Il terzo posto nella cronometro europea e la bella azione nella corsa in linea hanno dato una ulteriore spinta verso l'altro al morale del 25enne cembrano.

Qualche rimpianto?

«Per la cronometro no – replica Moreno -. Ha vinto chi (lo spagnolo Castroviejo, ndr) secondo me potrà vincere anche i Mondiali. Se ripenso alla corsa in linea, invece, soprattutto dopo averla rivista in tv, un po’ di rimpianto c’è. Non mi ero accorto che stava rientrando tutto il gruppo e, avendo imboccato la salita finale con 30” di vantaggio, non avevo considerato questa ipotesi. Riguardando la gara, e pensando alla gamba che avevo, avrei potuto aspettare l’ultimo chilometro: me la sarei potuta giocare».

La sua proverbiale “sparata” avrebbe potuto fare male, come è accaduto in passato.

«Quando è da tanto che non vinci – argomenta Moreno – è facile perdere un po’ di consapevolezza, quell’istinto da killer che ti permette di aspettare, perché sai di poter far male. Così ti muovi prima, per paura di non reggere il confronto con i big. Ora, però, ho capito che posso tornare a essere il corridore che ho sempre pensato di essere. Ho visto che sono lì con i migliori e, quando riesci ad essere costantemente davanti nel finale di corsa, prima o poi la vittoria arriva».

Potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, perché Moreno sarà impegnato prima al Giro dell’Emilia, poi al Gp Beghelli, alla Tre Valli Varesine e, dulcis in fundo, al Lombardia. Poi il cembrano si concentrerà sui Mondiali, impegnato prima nella cronosquadre con la Cannondale (suo ultimo impegno con la formazione americana prima del passaggio all’Astana nel 2017) e poi in maglia azzurra nella cronometro individuale. «Ora ho quattro corse in cui voglio provare a dire la mia – conferma Moreno – Poi penserò alla crono dei Mondiali: i risultati che ho conquistato finora nelle prove contro il tempo non sono il frutto di una preparazione specifica. Dopo il Lombardia mi allenerò con la bici da crono e, visti i watt che ho sviluppato agli Europei, penso di poter valere un posto tra i primi cinque».

E poi cambierà maglia.

«Arriverò in una squadra dove si punta sempre a vincere – conclude Moreno – Alla Cannondale avevo molta più libertà. All’Astana, invece, o si lavora per gli altri o si vincono le gare. I gradi dovrò conquistarmeli sul campo».

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