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Per Zanardi un’altra medaglia 15 anni esatti dopo l’incidente

Argento anche per l’altro azzurro Mazzone. Il bolognese: «Cosa posso volere di più dalla vita?»



RIO DE JANEIRO (BRASILE). Il ciclismo azzurro paralimpico, dopo i trionfi di mercoledì, regala all'Italia altre due medaglie: le indossano Alex Zanardi (H5) e Luca Mazzone (H2), al termine delle rispettive prove in linea. Il 49enne bolognese, dopo 60 km sulle strade di Rio, passando per il lungomare di Pontal (quattro giri da 15 km ciascuno, tutti uguali e tutti diversi), viene “beffato” in volata dal sudafricano Ernst Van Dyk; Mazzone cede solo allo statunitense William Groulx. Per Zanardi, nel giorno del 15esimo anniversario dell’incidente che lo privò delle gambe, si tratta della quinta medaglia ai Giochi paralimpici: due ori e un argento a Londra, un oro e un argento a Rio de Janeiro. Malgrado la grande prova, l’emiliano non è riuscito a bissare il trionfo di mercoledì e sarebbe stata la ciliegina su una torta già molto ben assortita.

Mercoledì il time trial lo aveva incoronato, facendolo entrare definitivamente nella leggenda, giovedì l’argento sulla pista di Pontal. Quindici anni dopo il drammatico e terribile incidente sul circuito tedesco di Lausitzring, nella Formula Kart, Zanardi si è consolato. «In gara non ho mai pensato all’incidente – ha detto l’azzurro – ho solo cercato di rimanere concentrato. Non era questa la medaglia che avevo sognato stamattina, ma è comunque un risultato straordinario per me; sono contentissimo di essermi preso quest’argento, che segue l’oro di ieri. Cosa posso volere di più dalla vita?...». «Tatticamente – ha poi aggiunto – credo di non avere sbagliato nulla, ma evidentemente ero cotto e Van Dyk è stato molto bravo nella prova».

Anche Luca Mazzone, come Zanardi, mercoledì aveva vinto l'oro e sperava in un fantastico bis. Il pugliese, impegnato nella road race di categoria H2, invece, ha perso in volata contro lo statunitense Groulx, pur disputando una gara meravigliosa, sempre in testa e fianco a fianco con il vincitore: lo statunitense è riuscito a spuntarla davanti all’azzurro e allo svizzero Fankhauser, giunto addirittura con 7'49” di ritardo dalla coppia Groulx-Mazzone, che hanno coperto il tracciato in 1h15’23.













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