Europei atletica

Pegoretti “lancia” la volata da medaglia di Yeman Crippa 

Dopo il bronzo dei 10.000, il trentino cerca il bis. Parla l’allenatore: «Non sono i 5 mila di un meeting: se fosse una gara tattica, dovrebbe gestirla in base agli avversari»  


di Maurizio Di Giangiacomo


Dopo la splendida medaglia di bronzo dei 10.000, Yemaneberhan Crippa si ripresenta all’appuntamento con la storia dell’atletica, ai campionati europei di Berlino. Il 21enne giudicariese di origine etiope delle Fiamme Oro è tra gli atleti più attesi dei 5.000, in programma sabato sera alle 20.55 (diretta tv Rai Sport HD). I 5.000 sono la sua gara: se è arrivato terzo nei 10... Predica però prudenza il suo allenatore, Massimo Pegoretti: al 44enne tecnico trentino delle Fiamme Azzurre (da atleta 19 volte in maglia azzurra, due volte settimo agli Europei nei 1.500 metri), che allena Crippa dall’autunno del 2010, abbiamo chiesto quante chance ha il giudicariese di salire nuovamente sul podio dell’Olympiastadion.

«Sicuramente i 5.000 sono la gara nella quale si può esprimere meglio – spiega Massimo – ma i 5.000 di un campionato sono diversi da quelli di un meeting. Solitamente sono più tattici e rischiano di favorire chi ha lo spunto finale da 1.500. Per questo motivo, per Yeman sono forse meglio i 10.000. Se sabato sera tutti si “guardassero” sarebbe peggio, lui deve sperare che sia una gara dura».

Chi sono i favoriti?

«Se fosse una gara tattica direi Ingebritgsen, tutti e tre ma in particolare Filip; se invece fosse tirata, sarebbe favorito il vincitore dei 10.000 Amdouni».

Yeman che gara deve fare?

«Non può certo mettersi davanti a tirare per 5 chilometri. Quindi, in caso di gara tattica, deve gestirla in base agli avversari e prepararsi a disputare una volata più lunga. Io spero che, dopo i 2 chilometri, qualcuno prenda l’iniziativa per allungare il gruppo e disinnescare chi ha la volata dei 1.500».

Dopo il bronzo dei 10 mila, Yeman ha detto che avete deciso solo recentemente di correrli. È andata proprio così?

«Sul fatto che Crippa sia un atleta da 10 mila metri non ci sono dubbi. Nella mia gestione, considerato che deve ancora compiere i 22 anni, avevo deciso di procrastinarli nel tempo. Poi, pensando appunto alle gare tattiche, consapevole che Yeman si era allenato bene per tutto l’inverno, senza intoppi, ho pensato che fosse il caso di provarci. Con l’approvazione di due tecnici dell’esperienza di Stefano Baldini e Luciano Gigliotti, dopo un ottimo test in Coppa Europa, abbiamo deciso di correrli qui a Berlino ed è arrivata la medaglia. Ma non abbiamo inventato nulla».

Yeman sembra un atleta senza limiti. Tutto talento o applicazione?

«Ha la stoffa del campione: dal modo di ragionare al comportamento, si capisce che ha qualcosa in più degli altri. Ma se non ce la metti tutta non arrivi, come è successo a tanti. Da parte mia, gli ho dato fiducia nei suoi mezzi, l’ho fatto innamorare di questa disciplina, l’ho fatto divertire, senza imposizioni, gradualmente. A 22 anni sta stabilendo i record degli Under 23, adesso abbiamo cominciato a lavorare un po’ di più e il talento inizia a venire a galla, senza pressioni: è ancora in fase di crescita, raggiungerà il top tra il 2020 e il 2024».

Fisicamente, qual è la sua dote più importante?

«Ha un motore pazzesco. Dopo le ripetute sui 1.500, il suo cuore torna ai valori basali immediatamente. Nei test sul massimo consumo di ossigeno ha valori che pochissimi atleti al mondo possono vantare: valori che fanno la differenza, che gli permetteranno di divertirsi tanto, anche a livello mondiale».

Twitter: @maurdigiangiac

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