TRENTO. Il presidente Peghini – imprenditore capace e uomo pratico – attende la matematica. Ma a dire che la Fersina Perginese ultima arrivata – solo in termini cronologici, si intende – sarà la prima e (forse anche l’unica) a salvarsi si sbaglia poco.

Mister Cortese dice che è merito del presidente. Lei che ne dice?

Dico che ci prendiamo tutti un po’ di merito, perché tutti abbiamo fatto il nostro dovere. Senza prendere decisioni azzardate nei momenti più difficili.

E la fetta di merito di Cortese quanto è grande?

È un grande allenatore, io ne ero convinto e lui ha ripagato la mia fiducia. Noi abbiamo fatto di tutto per assecondarlo.

Immaginiamo che abbia parecchi occhi addosso, non ha paura che glielo portino via?

Ne parleremo. Prima vediamo di chiudere il discorso salvezza e quali scelte farà la società per il futuro. Se dovessimo rimanere in questa categoria, Cortese è il primo confermato. Gliel’ho comunicato nei giorni scorsi e lui si è detto molto contento.

Già, il futuro. Dicono che lei stia cercando un socio...

Non solo io, tutti hanno bisogno di partner per affrontare momenti economicamente difficili come questi. Sono stati gli altri a cercarmi.

Quindi quella della fusione è un’ipotesi percorribile?

Ne ho parlato con il presidente del Mezzocorona Grassi davanti ad un caffè, lui ha già portato la cosa in direzione, io lo farò mercoledì sera. Si potrebbe fare, magari chiedendo al Trento di partecipare. Ma è una strada difficile da percorrere, perché ci sono di mezzo questioni di campanile e di proprietà e ognuna delle società chiamate in causa sarebbe costretta a rinunciare a qualcosa, ci sono vantaggi ma anche svantaggi.

Un’ultima cosa, lo stadio: resterete a Vigalzano?

Abbiamo potuto giocarvi con una deroga della Federcalcio, ma credo che il Comune sia intenzionato a chiederla ancora: la questione della recinzione non esiste.

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