Orienteering: con la bussiola verso i mondiali di Folgaria

Ai più sfuggirà, ma una delle federazioni sportive più importanti del Trentino è quella dell’orienteering: 22 società e 900 tesserati


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Ai più sfuggirà, ma una delle federazioni sportive più importanti del Trentino è quella dell’orienteering. Tra corsa, sci, mountain bike e trail paralimpico, la F.I.S.O. del presidente Melchiorre Lino Orler conta la bellezza di ventidue società – distribuite peraltro su buona parte del territorio provinciale – e soprattutto un piccolo grande esercito di praticanti: i soli tesserati sono infatti ben 900. Quindi un’ottima base, ma anche splendide “punte”: si tratta dei campioni italiani 2012 Manuel Negrello e dell’Us Primiero nella corsa orientamento; di Gabriele Canella e di Elena Jagher, tricolori sulla distanza sprint che sulla distanza long, della staffetta maschile del Gs Castello di Fiemme e della staffetta femminile dell’Us Primiero nello sci orientamento; e ancora di Luca Dallavalle sia nella sprint che nella long e del Panda Orienteering Valsugana nel mountain bike orientamento.

Campioni, orientisti “della domenica”, ma anche tante società ed una federazione capaci di organizzare nell’anno in corso appuntamenti importanti come la Coppa Italia ed i campionati italiani di corsa orientamento in Primiero e a Fai della Paganella; i campionati italiani di sci orientamento a Madonna di Campiglio e sul Bondone e la Coppa Italia in Primiero; la Coppa Italia di mountain bike orienteering a Borgo Valsugana; e ancora i campionati italiani di trail orienteering a Folgaria, località che il prossimo anno ospiterà, assieme ad Asiago, i campionati mondiali assoluti.

Intendiamoci, i livelli di diffusione di sport “principe” come calcio, atletica, ciclismo, basket e volley sono lontani, raggiungere i traguardi toccati qualche bell’anno fa da campioni quali Nicolò Corradini e Luigi Girardi sarà difficile, ma quello dell’orienteering è un bel movimento e rappresenta una realtà anche socialmente molto rilevante per la nostra provincia. Ogni gara richiama infatti centinaia di partecipanti. E spesso si tratta di genitori e figli, accomunati dalla passione per cartina e bussola.

«Il Trentino è stato, è e rimane la “culla” dell’orientamento in Italia – spiega il presidente del Comitato F.I.S.O. Melchiorre Lino Orler – La nostra disciplina è diffusa quasi esclusivamente nel Nord Italia e registra buoni numeri anche nel vicino Veneto. I novecento tessarati attuali sono un numero abbastanza costante, ma i successi di Corradini e Girardi sono effettivamente quasi irripetibili. A quei tempi, anche grazie all’interessamento dei gruppi sportivi militari, si poteva pensare addirittura ad una osmosi da altre discipline oggi invece impensabile. Oggi, eccezion fatta per il russo naturalizzato Mamleev, capace di salire sul podio ai Mondiali, i nostri atleti di punta possono ambire a piazzamenti decisamente più modesti. Il problema è sempre quello delle risorse: i campioni crescono in Svizzera, dove le Poste hanno sponsorizzato l’orienteering con centinaia di migliaia di euro. La Federazione italiana fa quello che può con quelle che il Coni destina all’orienteering, come ad altre discipline minori».

Sport dilettantistico puro, quindi, con un interessante risvolto familiare. «Sì – prosegue Orler – l’aspetto forse più interessante è proprio il fatto che l’orienteering può essere praticato a tutte le età, dai bambini come dagli adulti e dagli anziani, con i campionati master ai quali prendono parte anche settantenni e ottantenni. Personalmente, sono stato spinto alla pratica di questo sport dai miei figli. È uno sport interessante per chi corre e pratica lo sci di fondo, anche perché unisce al semplice esercizio fisico quello della lettura delle carte. E i ragazzi imparano così a muoversi nei boschi, cosa che una volta facevamo normalmente mentre oggi è andata un po’ persa».

Uno sport più da periferie che da grossi centri, ad analizzare la distribuzione delle società affiliate alla F.I.S.O., anche se Orler non è pienamente d’accordo. «In città è ovviamente più difficile praticare l’orienteering che non nelle valli – spiega ancora il presidente del Comitato F.I.S.O Trentino – ma la società del capoluogo, il Trent-O, è comunque una delle realtà più importanti del movimento e ci sono diverse cartine dei dintorni di Trento, sia della zona di Civezzano che di quella del Bus de Vela. Del resto, per praticare il nostro sport basta un parco di medie dimensioni, senza dimenticare che la gara italiana con il maggior numero di partecipanti si disputa a Venezia, con una cartina che riporta anche i pali dell’illuminazione».

Per Orler, la F.I.S.O. e le società del Trentino la prossima sarà una stagione particolarmente importante, perché culiminerà nei Mondiali, in programma a cavallo tra le province di Trento e Vicenza, a Folgaria, Lavarone e sull’Altopiano di Asiago. Gli Altipiani trentini di Folgaria, Lavarone e Luserna e quello vicentino di Asiago sono già stati presi d’assalto nelle scorse settimane dagli specialisti della bussola provenienti da Italia, Svezia, Finlandia, Norvegia, Ucraina, Russia, Croazia, Slovenia, Hong Kong, Repubblica Ceca e Serbia per alcuni appuntamenti in vista dei Mondiali.

«L’assegnazione dei Mondiali nasce dopo l’edizione 2009 dei Mondiali giovanili, svoltasi come noto in Trentino – aggiunge ancora il presidente Orler – Il risultato, a livello organizzativo, fu eccellente e l’Italia ne approfittò per candidarsi per i Mondiali assoluti, che sono stati assegnati all’Italia, che poi ha scelto come location appunto Folgaria, Lavarone e Asiago. La F.I.S.O. ha costituito un comitato organizzatore ad hoc, ma si avvarrà comunque del supporto di alcune società trentine, in particolare della Valsugana».

Un grande premio anche per il piccolo grande esercito degli orientisti del Trentino.

@mauridigiangiac

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