Calcio

Nel mirino del Trento c’è Claudio Rastelli per tornare “grandi”

Il club di Giacca pensa all’ex tecnico di “Mezzo” e Alto Adige come nuovo direttore sportivo


di Daniele Loss


TRENTO. È più di un pensiero: il Trento sogna Claudio Rastelli per l’immediato futuro. Ovviamente, non per la panchina, alla quale è ancorato saldamente Stefano Manfioletti (che ha un accordo triennale con la società di via Sanseverino), ma per un ruolo dirigenziale. Nello specifico quello di direttore sportivo. L’ex tecnico di Mezzocorona e Alto Adige, attualmente ai box dopo l’esonero patito un anno e mezzo fa a Bolzano, è nel mirino da tempo dell’infaticabile presidente aquilotto Mauro Giacca. Nel corso di questa stagione Rastelli è stato visto più volte in tribuna a fianco dei vertici gialloblù, l’ultima delle quali in occasione della finale provinciale di Coppa Italia disputata a metà dicembre a Rovereto.

Per Rastelli, che ha sempre dimostrato di possedere una visione tecnico - dirigenziale del calcio (molto significativa, in tal senso, è la tesi con la quale ha conseguito il patentino di Prima Categoria - Uefa Pro nel 2012), si tratterebbe di un cambio di ruolo “epocale”: la conoscenza del mondo professionistico (quello a cui ambisce nel medio periodo il Trento) e la profonda amicizia che lo lega a Luca Piazzi (il cui percorso è stato il medesimo: dalla panchina ad un ruolo dirigenziale) favorirebbero sicuramente il passaggio dal campo alla scrivania di Rastelli. E c’è di più: Giacca e l’ex allenatore del Mezzocorona (senza dimenticare Fabrizio Brunialti, che di Rastelli è stato dg in Piana Rotaliana) sono legati da un’amicizia decennale e la prospettiva di poter tornare ad operare in Trentino, dopo la felicissima esperienza del triennio 2006 - 2009, alletta e non poco Rastelli.

Romano di nascita ma toscano d’adozione, Claudio Rastelli è nato nella capitale nel 1962. Da calciatore - era un centrocampista di gran sostanza - ha collezionato oltre 300 presenze tra serie C1 e C2 con le maglie di Alessandria, Siena, Venezia, Perugia e Poggibonsi. Poi qualche stagione tra i dilettanti prima d’intraprendere la carriera di tecnico: muove i primi passi nel settore giovanile del Siena, poi va alla Colligiana dove, però, i risultati non sono memorabili. Nel 2006 Luca Piazzi, suo grande amico ed estimatore, lo porta a Mezzocorona e in Piana Rotaliana inizia la sua ascesa: alla guida dei gialloverdi vince subito il campionato di serie D (con una squadra giovanissima) e, nella stagione successiva, sfiora addirittura il doppio salto. Il “Mezzo” arriva alla finale playoff contro il Lumezzane e, dopo un doppio pareggio (0 a 0 sia all’andata che al ritorno), vede sfumare il passaggio di categoria solamente in virtù del peggior piazzamento al termine della stagione regolare rispetto ai bresciani. Poi le esperienze con Pergocrema, Feralpisalò, Bassano e Alto Adige, con cui ha sfiorato l’approdo in serie B (sconfitta nella finale playoff contro la Pro Vercelli) prima di essere sollevato dall’incarico a novembre 2014.

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