IL CAMPIONE

Moser: «Tanti podi, ora ci vuole la vittoria»

Moreno alla Vuelta ha colto l’ennesimo piazzamento: «Ma sto bene e nel mirino anche gli Europei»


di Luca Franchini


TRENTO. Un terzo posto di assoluto spessore nella nona tappa, la Cistierna-Alto de Naranco di domenica scorsa, e due giorni consecutivi in fuga. Dopo i due piazzamenti nella "top 3" al Giro d'Italia (un terzo e un secondo posto nelle tappe con arrivo ad Arezzo e Pinerolo), Moreno Moser è tornato ad esprimersi ad alto livello alla Vuelta di Spagna, mostrando un'ottima condizione fisica, sorretta dalla consapevolezza di poter puntare al bersaglio grosso. Consapevolezza maturata domenica, quando il cembrano ha dimostrato di avere gambe per tornare ad alzare le braccia al cielo, con l'amaro retrogusto per l'appuntamento mancato con il possibile successo, che sembrava essere alla portata.

«Manca solo la vittoria - ha spiegato ieri il 25enne corridore cembrano della Cannondale nel giorno di riposo della corsa a tappe spagnola -. Domenica sarebbe potuta arrivare, anche se inizialmente non pensavo. C'erano tanti bei corridori in fuga, da De Gent a Sanchez, giusto per citarne un paio. Potevo vincere, sì, ma quando sono scattati De La Cruz (poi vincitore della tappa, ndr) e Devenyns ho badato più a marcare Sanchez. Lui ha fatto altrettanto con me. Non sembrava uno scatto deciso ed eccessivamente pericoloso, ma quando mi sono mosso ormai era tardi. Sono comunque contento della mia prova, proprio perché il livello dei componenti della fuga era molto alto e perché ho provato buone sensazioni».

I piazzamenti al Giro d'Italia, ora replicati alla Vuelta, hanno dato prova del fatto che Moreno Moser pare essere definitivamente tornato sui propri livelli e aver ritrovato le necessarie motivazioni. Dopo la sfavillante stagione d'esordio tra i professionisti, coronata con ben cinque successi tra cui la vittoria finale al Tour de Pologne, il cembrano ha offerto qualche fiammata, che ne ha confermato le potenzialità, non sorrette però dalla continuità.

«Ogni stagione ha una storia a sé - precisa Moser -. Per come la vedo io e per come mi sento, ora vado più forte del primo anno da professionista, quella che è stata finora la mia miglior stagione. Mi sento più solido e completo come corridore. Nel frattempo sono subentrati anche altri fattori: la tipologia di gare in cui vengo schierato, il fatto che i miei avversari mi conoscono meglio. E forse anche la pressione, adesso, si fa sentire di più». Dopo il terzo posto di domenica, Moreno si è lanciato in fuga anche nella tappa di lunedì, questa volta senza fortuna (la corsa è stata vinta dal nuovo leader della corsa Quintana).

«Una fuga che per me è nata un po' per caso, mi sono trovato lì - racconta Moser -. Peccato perché si sarebbe potuti arrivare al traguardo: dover ricucire su un gruppetto di 10-15 corridori non è semplice per nessuna squadra, perché si rischia di sprecare troppo. Il fatto è che non tutti i componenti della fuga ci hanno creduto. Sono comunque contento delle sensazioni che sto provando in questi giorni e la mia Vuelta proseguirà così. Molte fughe arrivano al traguardo e tutti vogliono provarci.

Si tratta di riuscire a cogliere l'attimo buono, anche se non è sempre facile. Perché se continui a scattare nei primi chilometri di corsa ti finisci e quando la fuga giusta parte non hai gamba per riuscire a entrare nel gruppetto dei fuggitivi». Moreno, da oggi, proverà ad andare nuovamente alla ricerca del successo nella corsa spagnola, per poi concentrarsi sui campionati europei che si terranno dal 14 al 18 settembre nella località di Plumelec-Morbihan (in Bretagna), dove il Ct Cassani pare intenzionato a convocarlo tanto per la prova in linea che per la cronometro.

 













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